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Brazzale: così gli allevamenti in Brasile diventano eco-sostenibili

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Brazzale: così gli allevamenti in Brasile diventano eco-sostenibili

Piantati 600mila alberi di alto fusto, pari a circa 300 per ogni bovino allevato, che si estendono su un’area di 650 ettari, dove pascolano liberamente 2mila capi: in questo modo l’impatto ambientale si riduce di dieci volte. Sono i numeri del pascolo riforestato Silvi Pastoril che i tecnici italiani del gruppo Brazzale hanno realizzato in Brasile, nella zona del Mato Grosso do Sul.

Domanda mondiale di carne raddoppiata entro il 2050

Secondo gli analisti della Fao, la domanda mondiale di carne è destinata infatti a raddoppiare entro il 2050. Un dato che pone importanti interrogativi in ordine all’impatto di questa crescita sull’ambiente. Il gruppo veneto Brazzale risponde a questa sfida con il sistema di allevamento Silvi Pastoril, realizzato in Brasile, nella regione del Mato Grosso do Sul. «Con il pascolo riforestato con 300 alberi per capo otteniamo una riduzione di dieci volte dell’impatto ambientale raddoppiando la produzione di carne, e riportiamo il bestiame a condizioni di assoluto benessere, perché vive come in natura allo stato brado – commenta Roberto Brazzale, presidente della società casearia – la riforestazione genera grandi quantità di legna impiegata come energia termica rinnovabile e prezioso materiale da costruzione».

Allevamenti all’estero

Il gruppo Brazzale controlla stabilimenti in Italia, Repubblica Ceca, Cina e Brasile. E dispone di una catena di 18 negozi, a insegna La Formaggeria . Nel 2000 il gruppo lancia un innovativo progetto in Moravia, regione agricola della Repubblica Ceca, dove si trovano grandi disponibilità di terreni, aziende agricole di alto livello e condizioni climatiche particolarmente propizie. «Lo scopo – dice Brazzale – è dar vita ad una impresa che esprima il meglio della tradizione casearia italiana attraverso l’applicazione ai fornitori di rigorosi disciplinari di produzione, sul modello da tempo realizzato in Italia. Nel nostro Paese l’allevamento è insostenibile e comunque drogato dalla Pac di Bruxelles. Di riaprire in Italia ne riparleremo solo quando avremo superato l’euro».

Un sistema di allevamento eco-sostenibile 

Il sistema Silvi Patoril prosegue la strada intrapresa dal Gruppo Brazzale con la filiera ecosostenibile certificata del formaggio Gran Moravia, già realizzata per il latte in Repubblica Ceca. La filiera raccoglie giornalmente il latte da oltre 18mila capi bovini, allevati in una rete di 80 fattorie su quasi 90mila ettari, nel rispetto di parametri di impatto ambientale prefissati dal gruppo stesso, quali la dotazione di almeno 5 ettari di terreno perogni capo bovino in lattazione, la stabulazione libera con cuccette individuali per oltre il 90% del bestiame allevato, un carico di nitrati per ettaro sei volte inferiore rispetto ai limiti comunitari e la assenza nei formaggi di aflatossinedei foraggi.

Quale l’obiettivo di Brazzale? «Oggi vendiamo la nostra carne sul mercato locale – risponde l’imprenditore – e un tipo particolare anche, attraverso un’associazione, a Carrefour Brazil. Inoltre abbiamo la licenza per esportare in Europa, ma questo è un progetto di lungo termine».

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