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Caviale italiano al 100%? Adesso sì, con lo storione del Ticino

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Storie di eccellenza

Caviale italiano al 100%? Adesso sì, con lo storione del Ticino

Il giorno di presentazione non è causale: il 15 aprile, data della nascita di Leonardo Da Vinci a cui Agroittica Lombarda – leader mondiale per la produzione di caviale – ha dedicato il nuovo prodotto della sua linea Calvisius. Si chiama appunto Leonardo Da Vinci e segna un momento storico per la factory di Calvisano: è il primo caviale 100 per 100 “italiano”, realizzato – nel Parco del Ticino – dalla specie autoctona storione cobice, storicamente presente in Adriatico, nelle acque dolci del Nord e appunto nei principali fiumi italiani.

Le femmine dell’Acipenser naccarii arrivano a maturazione dopo 10 anni di allevamento in un modello di aquacoltura sostenibile, raggiungendo la taglia di circa 20 kg. Le uova vengono estratte al momento giusto, con un perfetto grado di maturazione, in un ambiente identico a quello della casa madre di Calvisano, che resta all’avanguardia nel mondo dell’itticoltura: filiera eco-friendly controllata al 100%; tecnologia RFID-Radio frequency identification per il controllo di tutte le fasi di lavorazione; un’alimentazione bilanciata, ottenuta da farine Ogm free, acque pure; tracciabilità e rigorosi controlli igienico-sanitari.

Il Caviale Da Vinci ha un diametro di medie dimensioni, da 2.3 mm a 2.7 mm: il guscio è fragile, setoso e delicato ed è caratterizzato da note aromatiche morbide e sofisticate, soprattutto nella parte finale della degustazione. Leggere nuances di frutta secca, texture soffice e idratata sono le altre peculiarità al palato.

Con questo nuovo prodotto, Agroittica vuole consolidare la sua leadership mondiale nella produzione “certificata” di uova di storione – 24 tonnellate l’anno – che si basa sull’esportazione in tutto il mondo (per il 95% della produzione), la fornitura ai locali stellati come alle first classe delle più prestigiose compagnie aeree e dal 2013 persino la conquista della Federazione Russa, patria storica del caviale. Tutto questo realizza buona parte del fatturato dell’azienda bresciana, fondata nel 1978, che ha toccato i 23 milioni di euro nel 2013, con legittima soddisfazione da parte dei soci della Spa: i maggiori sono la famiglia Ravagnan e la famiglia Pasini, quella del gruppo Feralpi.

Resta la curiosità sulla scelta del nome. Perché il simbolo stesso del Rinascimento? La leggenda narra che Leonardo, nel 1491, mentre camminava lungo la riva del Ticino a Pavia, vide nel fiume un maestoso storione ed ebbe l’idea di donare a Beatrice d’Este le preziose uova, piccole come perle, ma dal gusto tanto prelibato quanto raro. Si racconta che durante il banchetto nuziale della duchessa e di Ludovico il Moro, l’artista abbia offerto alla sposa il caviale di storione racchiuso in un scrigno incastonato da pietre e gemme di valore, proprio come se si trattasse di un prezioso gioiello.

Leggenda o verità, abbiamo avuto la fortuna di assaggiarlo prima dell’uscita sul mercato – proprio a Calvisano – ed è buonissimo, intenso. E questo ai gourmet basterà.

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