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Cene gourmet tra le nuvole? Cathay si affida all'alta cucina italiana

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Cene gourmet tra le nuvole? Cathay si affida all'alta cucina italiana

Cena gourmet con succo di yuzu e dessert di cioccolato? Sì, ma a 10mila metri dal suolo. Con gusto italiano, sfumature orientali e l’investimento di due tra i marchi più blasonati di Hong Kong. La partnership tra Cathay Pacific Airways e Mandarin Oriental Hotel Group, entrambe radicate nella metropoli Sud est asiatico, ha dato vita a due menù “stellati” per i passeggeri di First Class in partenza da Milano Malpensa allo scalo di Hong Kong – e viceversa.
Le creazioni, affidate all’executive chef del Ristorante Seta del Mandarin Oriental Antonio Guida, saranno servite a bordo fino agli ultimi decolli del 31 dicembre. La “tappa italiana” del progetto di catering in-flight fa seguito alle sperimentazioni, sempre per la First Class, messe in atto dagli chef dei Mandarin Hotel sparsi su scali nevralgici come Londra, Parigi, San Francisco e Tokyo.

L’executive chef Antonio Guida

Tra arte culinaria e «condizioni atmosferiche»

La scelta di ingredienti e tecniche di preparazione è stata bilanciata tra la sensibilità di Guida, sbarcato a Milano dopo più di 10 anni all’Hotel Pellicano di Porto Ercole, e le esigenze atmosferiche di un pasto che si consuma – per sua natura – in condizioni inusuali. Obiettivo: insaporire il servizio con una qualità superiore anche a quella della “sola” First Class, dopo un tour di sapori e stagionalità che ha visto in Milano il suo approdo finale. Il risultato è scritto nel menù ideato da Guida: antipasto di cavolfiore con salsa al latte di mandorla, succo di yuzu e ricci di mare, ravioli farciti di pomodoro, salsa di rucola e burrata e costolette di agnello con friggitelli al pomodoro. Il tutto, con un dessert di cioccolato, jivara al lime, salsa di caramello e fior di sale. Erica Peng, Country Manager Italia di Cathay Pacific Airways, ci spiega che la scelta di menù «customizzati» rientra in un processo di lungo corso. «La cooperazione con Mandarin Oriental vien da lontano, ma la scelta di un menù su misura è nato nel 2015. Noi ‘disegniamo’ i menù sulle base dei clienti, per creare un’esperienza che chiamiamo Life well travelled. È una evoluzione naturale del servizio».

I numeri: 33,3 milioni di pasti a bordo nel 2014

In effetti è la stessa compagnia a rivendicare la qualità dei menù come un «tassello essenziale» nella sua offerta d’alta fascia. I numeri della divisione che si occupa del servizio, la Cathay Pacific Catering Services, sono imponenti: per il solo 2014 si parla di 33,3 milioni di pasti serviti e 1,8 milioni di bottiglie di vino stappate. La media è di 74.500 pasti consumati ogni giorno su 42 linee e 188 voli singoli. Un’ulteriore espansione potrebbe far crescere i volumi fino alla copertura quotidiana di 140mila pasti su 310 tratte aeree. Le varie combinazioni di pietanze sono filtrate dagli standard internazionali su qualità e sicurezza degli alimenti, prima di confluire in un totale di 21 “kit” pensati a seconda delle varie esigenze dei passeggeri: da un «baby meal» di succhi e verdura pensato per la primissima infanzia (meno di 2 anni) ai pasti per intolleranti al glutine, dalle cene kosher preparate secondo le prescrizioni alimentari ebraiche alla cena liquida per i passeggeri che non possono ingerire solidi. «E continueremo a interessarci – fa notare Peng – perché i pasti a bordo non sono un accessorio. Sono parte del volo».

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