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Crippa, non solo cucina: un premio al suo orto speciale

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Storie di eccellenza

Crippa, non solo cucina: un premio al suo orto speciale

Dicono che sia un’impresa essere profeti in patria. Enrico Crippa, chef del Piazza Duomo, a quanto pare sfata il luogo comune: è chef del Piazza Duomo ad Alba e ha vinto il prestigioso premio “Roero: orti e frutteti. Un paesaggio di casa”, istituito dall’Enoteca Regionale del Roero, che in quest’occasione ha anche festeggiato la nuova liaison con il Consorzio Tutela Vini del Roero.

Le Langhe, a dire il vero, sono la seconda (terza, quarta, quinta: in fondo Crippa è stato per tre anni in Giappone e ha girato parecchio) patria in quanto quella di origine è la Brianza. Ma lui qui in soli sette anni è arrivato alla terza stella Michelin, grazie a una cucina straordinaria ed eclettica dove si mescolano richiami marchesiani (Enrico è stato uno dei suo grandi allievi), suggestioni asiatiche, tradizione piemontese rivisitata e tanta, tanta verdura. Il presente e forse il futuro, anche “se la carne in Langa è un credo assoluto, quindi dubito di fare solo piatti vegetariani” dice sorridendo il cuoco che trova nella bicicletta il suo unico modo di staccarsi dalla cucina.

La storia e la grandezza di Crippa sono state adeguatamente celebrate: una scelta scontata per alcuni versi quella della giuria composta da Luciano Bertello (ideatore del premio), Giovanni Tesio (docente universitario e scrittore con passione gourmet) e Davide Palluda (chef-patron dell’Enoteca e direttore artistico della manifestazione) ma al tempo stesso significativa. Il premio esalta da sempree gli orti ed ecco che Enrico può vantarne uno di due ettari e mezzo, “firmato” da Walter Damusso – ormai celebrità anche fuori dalle Langhe – dove arriva tanta materia prima per i piatti di Piazza Duomo e del bistrot La Piola.

«Abbiamo voluto premiare il cuoco più internazionale, il vanto di un territorio nel quale lui ha saputo giungere con sguardo candido, osservandolo dunque con occhi nuovi – ha detto Bertello durante la premiazione al Castello Malabaila di Canale – questo gli ha consentito di mettere a fuoco quanto forse altri, del posto, non riuscivano a cogliere bene. Il che si è tradotto in una cucina straordinariamente moderna». Così lo chef va a iscrivere il proprio nome in un albo d’oro che già ne vede di celebri: Antonio Santini, Michel Bras, Alain Ducasse, Victor Arguinzoniz, Stefan Neugebauer, Marc Haeberlin, René Redzepi e Niko Romito. Crippa non ha nascosto la sua soddisfazione, «Ho ricevuto tanti premi in giro per il mondo ma questo vale doppio, ai miei occhi. Poi, sono ancora più soddisfatto perché il riconoscimento è andato all’orto, un progetto che ho voluto fortemente. Devo dire grazie alla famiglia Ceretto che mi ha consentito di impostare il lavoro come desideravo io, aggiungendo ora anche la serra».

Da qui, la certezza di non andarsene a breve. «Questi sono luoghi che mi piacciono tantissimo, le colline mi ricordano la mia Brianza, in più qui la gente è fortemente legata al territorio, una dimensione che da noi si è un po’ persa. Mi piace lo spirito contadino dei langaroli: all’inizio non ti danno confidenza ma che poi diventano amici fraterni». Ecco perché i nuovi progetti che lo coinvolgono, sempre con i Ceretto, saranno ovviamente in questa zona, con tempi non brevi: un locale a Barolo, legato al vino, e un piccolo resort sulle colline, a Diano d’Alba. Facilmente, posti imperdibili per i gourmet.

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