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Cucina per Madonna il cuoco italiano che sfama i bimbi poveri in America

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Cucina per Madonna il cuoco italiano che sfama i bimbi poveri in America

Combattere la fame nel mondo si può. E a meno di quel che si pensi: basta un piatto di pasta al pomodoro.

1.500 piatti di pasta al giorno

Così Bruno Serato, chef delle star, porta avanti la sua lotta alla malnutrizione infantile. Bruno ha 59 anni, da anni vive e lavora negli Stati Uniti. “Un giorno venne a trovarmi in California mia madre Caterina – racconta. Era il 18 aprile 2005. L’ho portata a visitare un centro di assistenza per minorenni in difficoltà, il ‘Boys and Girls Club’, sapendo il suo amore per i bambini. Lei nel vedere un piccolo di sette anni il cui unico pasto della giornata era un sacchetto di patatine, mi disse: ‘Bruno, perché non gli fai un piatto di pastasciutta?’, da brava mamma italiana”. Così è stato e da dieci anni Bruno non ha mai smesso di cucinare pasta per i bambini nel suo ristorante. Oggi quei piatti di pasta sono diventati 1.500 al giorno per altrettanti bimbi. La sua fondazione ‘Caterina’s club’ per i piccoli malnutriti si è diramata in 12 città degli Stati Uniti, con 22 location. Recentemente ha aperto altri tre punti nella contea di Los Angeles. Su suo suggerimento, altri centri simili sono stati fondati a Chicago, New York, in Texas, in Messico e in Canada, gemellati con il Caterina’s Club.

“Mi sono autonominato ambasciatore della pasta nel mondo – scherza –, perché il progetto si sta diffondendo a macchia d’olio. Ho anche avuto la fortuna di ricevere il supporto di molti. Barilla, per esempio, ci sta aiutando da tre anni con la pasta, nelle città e negli Stati in cui è presente con le sue divisioni”. Con il suo gesto Bruno ha acceso i riflettori sul dramma dei ‘motel kids’, ovvero i piccoli che per le difficili condizioni familiari vivono vivono nel disagio e nella povertà nei motel californiani abbandonati dopo l’avvento delle grandi catene alberghiere nei pressi del parco di divertimenti Disneyland.

Ai fornelli per Madonna, Carter e Bush

Bruno è originario del veronese, e precisamente di San Bonifacio. “Anche se, a dire il vero, sono nato in Francia – specifica –, perché i miei genitori erano emigrati lì a fare i raccoglitori di patate e barbabietole, come facevano in tanti a quei tempi. Siamo tornati in Italia nel 1967”. Nel 1980, però, decide di andare negli Stati Uniti per studiare la lingua e raggiungere sua sorella Stella stabilitasi in California. Da allora, non è più tornato. “Sono partito con 220 dollari in tasca e dopo venti giorni avevo trovato lavoro. Ovviamente, come lavapiatti. Ma l’America mi piaceva e sono rimasto. Dalle cucine sono passato alla sala, prima al servizio, poi come caposala e infine direttore”. Finché nel 1987 ha aperto il suo ristorante, l’Anaheim White House, a sud di Los Angeles. “L’ho preso con una stretta di mano da una coppia che mi ha dato fiducia, anche se non avevo soldi. I primi tempi sono stati durissimi, perché cominciavo da zero e non potevo permettermi nulla: lavoravo 18 ore al giorno, dormivo sul divano, le tovaglie erano le mie coperte e il lavandino del ristorante la mia doccia”. La sua cucina italiana tradizionale, però, ha conquistato subito i palati delle celebrità, da Madonna, ai presidenti Carter e Bush, e poi Andrea Bocelli, Gwen Stefani, Pelé…, che con la loro presenza hanno dato fama la locale.

“Il messaggio che voglio lanciare è che con un piccolo gesto si può fare molto: la pasta fa bene ai bambini e costa poco. Un chilo di pasta, al prezzo di un euro, può aiutare a sfamare 5-6 bambini. Chi non ha un euro al giorno? Tanti mi chiedono come fare ad aprire centri come i miei: il mio consiglio è di iniziare sempre come ho fatto io, con un piatto al giorno a una persona che ha fame. Il resto verrà”.

Avviato anche il “progetto casa”

Serato, che a marzo ha festeggiato 1 milione di pasti serviti, ha però inaugurato anche un secondo progetto: aiutare le famiglie dei motel kids ad avere una casa vera. “Tanti in questi anni hanno perso il lavoro – spiega – e di conseguenza anche l’abitazione, riducendosi a vivere nei motel abbandonati. Voglio aiutare chi si è rimboccato le maniche per rimettersi a lavorare e uscire da una situazione di indigenza, ma ancora non riesce a prendere in affitto una casa. Dalle mie ricerche ho scoperto che la difficoltà è coprire il primo e l’ultimo mese di caparra. Così glieli do io”. Le famiglie vengono scelte tra quelle che possono dimostrare di avere un lavoro da sei mesi e di poter pagare l’affitto se aiutate, e che abbiano almeno due bimbi. “Paghiamo due mesi di affitto e li aiutiamo a spostarsi dal motel in una casa, anche recuperando qualche mobile e suppellettile”. Nel giro di due anni ha già spostato 89 famiglie, ovvero circa 500 persone.

“Se tutte le religioni e chiese del mondo lanciassero il messaggio di donare in ogni città o paese un pacco di pasta a settimana, si potrebbe davvero sfamare il mondo”, è l’appello che non cessa di ripetere.

Serato è stato eletto all’ottavo posto nei Cnn Top 20 Heroes nel 2011. Già nel 2010 era tra i sei eroi negli Stati Uniti per la rivista People Magazine. E lo scorso 25 ottobre è stato eletto dagli chef di tutto il mondo come testimonial del World Pasta Day: ha ritirato il premio a Milano, ospite di Aidepi-Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane.

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