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Dieta, italiani sempre più green: già un milione e mezzo di vegani

La dieta? Meglio green. “Buono da pensare”, l’indagine commissionata a Gfk Eurisko dalla cooperativa lattiero-casearia TreValli, fotografa il cambio di rotta nei consumi (e nella spesa) degli italiani. Calano gli amanti della carne, crescono i simpatizzanti dell’alimentazione vegetariana (il 6% del totale) o addirittura vegana: il 3%, minoranza in crescita giunta a quota 1,5 milioni di italiani. Una virata verde che alza il livello di guardia su proprietà nutritive, esclude il junk food e riserva ai pasti margini più umani del “mangia e via” che dominava (e in parte domina) la tabella di marcia della vita d’ufficio. La stessa TreValli, gigante da 1000 conferitori e 232 milioni di fatturato, ha sposato la causa con una nuova linea di prodotti di soia Ogm free che integra l’offerta tradizionale di latte bovino (200 milioni di litri l’anno), latte ovino e panna.

Carni e salumi, addio?

Nel dettaglio, la ricerca evidenzia come ben due milioni di italiani abbiano “preso le distanze” dal consumo regolare di carni rosse: il 18,1% la consuma meno di una volta a settimana, quanto basta a restringere il suo peso sulla spesa finale da 1/3 di 20 anni fa a 1/5 che si registra oggi. Va ancora meno bene a salumi e bevande gassose, schiacciati dall’exploit di frutta (12,7%) e verdura (18,4%). Cifre che spiegano bene il successo della dieta mediterranea, cresciuta dal 41% a 62% dal 1995 ad oggi. E tracciano la via di abitudini più sane, anche per fattori paralleli come lo stress: addio a snack volanti (cala dal 40% al 21% chi dichiara di “mangiare in fretta”, negli strapuntini del lavoro) e diete sballate (calano dal 24% al 13% i consumatori che ammettono di “trascurare molto” la propria alimentazione). In compenso, la gerarchia dei pasti si ribalta a favore di inizio giornata e vari extra tra un impegno e altro: cresce la colazione (87,% contro il 70% di due decenni fa) e si ritagliano un primo spazio i fuoripasto (36%), mentre scivolano per importanza il pranzo completo (dal 68% al 48%) e la cena (dal 41% al 25%).

Soia in crescita: 4 su 10 l’hanno consumata meno di 6 mesi fa

In netta crescita anche la soia, conosciuta da quattro italiani su cinque e consumata da almeno il 40% degli intervistati negli ultimi sei mesi. Un bacino in crescita ma selezionato, a giudicare dalla concentrazione su aree metropolitane (13%), professionisti in posizione dirigenziale (25%) e laureati (17%). Chiudono il cerchio il leggero predominio delle donne (58%) e di adulti tra i 45 e i 54 anni (28%). Il carrello delle spesa? Fra i prodotti preferiti spiccano i più noti panna vegetale (15%) e latte (14%), seguiti a breve distanza dai piatti pronti (12%). Non è un caso se la stessa TreValli si è appena affiancata al trend con “Hoplà idee per la soia”, nuova linea Ogm free presentata ieri al Fuori Expo della Regione Marche. L’operazione «promette bene», nelle parole del direttore Pianificazione strategica e business innovation dell’azienda Federico Camiciottoli, perché ammicca a un mercato in crescita (+25%) e intercetta trend in evoluzione come le intolleranze al lattosio, i consumi “light” e il pubblico di clienti che sceglie la dieta vegana. Non solo in Italia «ma anche all’estero – dice Camicciottoli – come riscontrato nel corso delle presentazioni che stiamo effettuando presso i buyer internazionali».

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