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Dieta mediterranea verso una legge? Oggi un nuovo passo avanti al Senato

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Dieta mediterranea verso una legge? Oggi un nuovo passo avanti al Senato

Dopo l’ approvazione dell’Unesco, la dieta mediterranea finisce in Senato. E’ prevista per oggi un’audizione sui disegni di legge nn. 313 e 926  in commissione Agricoltura, presieduta da Roberto Formigoni. I due ddl valorizzano e promuovono quel patrimonio di antiche e sane abitudini alimentari che sono già un brand per i paesi del sud Europa e del Nordafrica. Molto più di un modello nutrizionale. Uno stile di vita.

La prima  Scuola italiana della dieta mediterranea

In commissione è stato convocato Italo Richichi, cardiologo, per anni primario all’ospedale di Pavia. E’ fra i massimi esperti in materia: supportato  dall’associazione nazionale di prevenzione  cardiovascolare e da quella per le malattie genetiche, ha avviato un partenariato scientifico-sociale per uno studio applicativo sulle abitudini alimentari di Italia, Spagna, Grecia  e Maghreb. Di fatto la prima  Scuola italiana della dieta mediterranea. Sarà presentata nei prossimi giorni all’Università di Pavia. Collaborano gli atenei di Milano, della Calabria e la nuova scuola medica di Salerno.

I promoter della corretta alimentazione

Oltre agli studi scientifici e alle indagini biochimiche sui prodotti di alcune aree della campagna italiana,  la scuola formerà dei veri  promoter che, nelle scuole  e nei territori, sensibilizzeranno giovani e adulti a una corretta alimentazione,  alla valorizzazione del patrimonio storico culturale mediterraneo e agli scambi di relazioni fra le comunità scientifiche internazionali.  Si studia  sul volume pubblicato dal professor Richichi  e presentato anche a Expo: Dieta Mediterranea di riferimento. Dove non si parla solo dei benefici di cereali, legumi, frutta e verdura ma anche della composizione dei terreni, dell’equilibrio biochimico tra radicali e antiossidanti. Si confrontano nutrizionisti, farmacologi, agronomi, produttori.

Rispetto della terra e sostenibilità economica della dieta 

“Non vale solo l’estetica del paesaggio, la sua bellezza. E’ importante capire quali siano gli elementi nutritivi della terra in cui i prodotti agricoli vengono coltivati – spiega Richichi –  Solo così si può determinare la genuinità del cibo”. E poi bisogna considerare le etichette e la sostenibilità economica della dieta : com’è noto, gli stili alimentari influiscono pesantemente sulla spesa sanitaria. C’è bisogno di una popolazione più sana. Anche quella over 60.

Lo studio Seven Countries

Originario di Nicotera, in provincia di Vibo Valentia, il professore intende riportare l’attenzione lì dove tutto ha  avuto origine: in quel paesino di gente longeva gli studi sull’alimentazione sono durati più di 30 anni. Il Seven countries study ha confrontato le abitudini a tavola di 7 nazioni: Olanda, Grecia, Italia, Finlandia, Stati Uniti, Giappone ed ex Jugoslavia. Coinvolto un campione di 12 mila persone tra i 40 e 59 anni, residenti in agglomerati urbani e zone agricole.

Le conclusioni hanno dimostrato che tra le aree geografiche rurali oggetto dell’indagine, in quelle non mediterranee, i decessi per malattie cardiovascolari risultavano più che raddoppiati rispetto alle zone meridionali. Buoni i risultati nell’ isola di Corfù, nel paesino emiliano di Crevalcore, in quello  marchigiano di Montegiorgio, in Dalmazia.  Creta e Nicotera il paradiso della dieta mediterranea, con un indice salutare di adeguatezza mediterraneo (Iam, percentuale dell’energia fornita da cereali, ortaggi e legumi, divisa per quella proveniente da carne, latte, formaggi, uova, bevande zuccherine) pari a 7,5.

Prima del cibo, occhio alla terra

“Cosa c’è nel bacino dell’Olona?”, si chiede provocatoriamente il professore. “Perché nell’Oltrepò  Pavese 2500 alberi di ulivo dopo dieci anni non danno frutti? E come mai un botanico di fama internazionale  ha stabilito che  il riso di Sibari, considerati i suoi nutrienti, è il migliore d’Italia?”. Del resto, nel Cilento, terra incontaminata, dove il fisiologo americano Ancel Keys ha descritto la dieta mediterranea, i giovani contadini invecchiavano mangiando panella gialla (pane di mais con aggiunta di frumento), formaggio di capra sui maccheroni, ortaggi e anche un po’ di soppressata.

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