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Ecco le App indispensabili in cucina e al supermercato

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Ecco le App indispensabili in cucina e al supermercato

Nel fantastico mondo delle App (tecnicamente solo software capaci di  animare cellulari e tablet), i dispositivi per il food sono fra i più scaricati. Dietro quei piccoli simboli colorati allineati sullo schermo degli smartphone,  la tecnologia più innovativa trasforma idee semplici in trovate sensazionali (e spesso remunerative): ecco le ricette guidate, i tutorial, i cataloghi delle eccellenze alimentari e i mercati online, i sistemi di localizzazioni per ristoranti e cibo di strada, le piattaforme per il social eating, le applicazioni anticontraffazione, quelle contro allergie e intolleranze, contro gli sprechi, per monitorare la quantità di cibo ingerito, per scambiare informazioni e servizi, comprese etichette a realtà aumentata. Basta un download (in molti casi è gratuito) e una nuova icona vi guiderà in cucina, tra fornelli e scelte alimentari più consapevoli.

Dalla bilancia al frigo, con le App  la cucina è intelligente

Siete alle prese con dosaggi e cotture? Ecco Drop Kitchen,  applicazione-bilancia (contiene anche ricette interattive) che si collega all’ iPad consentendo di cucinare in maniera  facile e veloce. L’ App organizza gli ingredienti non solo in base al numero degli ospiti, ma anche a seconda delle quantità necessarie: dopo aver pesato la farina, ad esempio, vengono ricalcolate tutte le altre dosi per preparazioni sempre perfette. La bilancia può essere tarata con qualsiasi contenitore: l’utente dovrà solo unire gli ingredienti, fino a raggiungere il volume indicato sullo schermo. Il frigorifero è vuoto? Avete finito la scorta di legumi o quella della pasta? Vi avverte SmartQsine,  sistema di bilance elettroniche a piatto che comunicano tramite wi-fi con un una App, tenendo sotto controllo le quantità dei prodotti in dispensa, inviando un messaggio personalizzato quando si stanno esaurendo. Ideale per un uso casalingo, il programma può essere implementato per i gestori di ristoranti o di bar con un sistema per il controllo intelligente dei rifornimenti. Sviluppato da una startup italiana, Uriel Perugia,  il progetto è alla ricerca di fondi (crowfounding su IndieGogo). Sul mercato sta  per debuttare anche Scio un sensore che, collegato all’apposita applicazione, analizza con uno spettrometro  la composizione molecolare di un alimento, rilevandone il  contenuto. In un supermercato, ad esempio, riconosce  all’istante il melone o il pomodoro più maturo o  le calorie di un succo di frutta.

Edo e Larò, etichette parlanti ed e-commerce

Edo calcola la quantità di carboidrati, grassi, proteine ed energia di cui abbiamo bisogno (in base ad età, sesso, altezza, peso) guidandoci a una spesa consapevole, con una dettagliata  lettura delle etichette apposte sui  prodotti dei supermercati. Il risultato è un indice di valutazione combinata dei valori nutrizionali e degli ingredienti. I dati sono analizzati  in relazione al nostro  fabbisogno quotidiano, mentre per gli ingredienti si considerano le caratteristiche di composizione e i loro effetti sul corpo umano e sulla salute. Così anche  per gli additivi. Sullo stesso fronte si muove una giovane start up calabrese (l’unica in provincia di Crotone) che sta sviluppando una App per etichette a realtà aumentata, una sorta di QRCode (matrice di forma quadrata, come un codice a barre bidimensionale) ma più avanzato: «Basterà avvicinarsi al prodotto con lo smartphone e ricevere tutte le informazioni, dalle notizie sulle calorie a quelle sul territorio», spiega Giovanni Pugliese  a capo di Larò,  international trading company che commercializza (tramite App), sotto un unico brand, il meglio della produzione enogastronomica calabrese. Pugliese, amministratore delegato anche di Cotecno Gandalf Consulting, ha  sviluppato con il suo team, la App per il Cluster della Cna Calabria: 25 aziende  agroalimentari, riunite in reti d’impresa (due per il fico dottato della provincia di Cosenza, una per il pane di Vibo Valentia, una per le aziende dolciarie della Piana di Gioia Tauro, un’altra per la filiera del vino di Crotone), vendono, comunicano e si aggiornano in tempo reale attraverso un dispositivo mobile.

BonAppetour, a tavola con il mondo

Cos’hanno in comune un milanese, iscritto alla facoltà di ingegneria informatica del Politecnico,  e due studentesse di Singapore (una in  ingegneria chimica, l’altra elettrica), in trasferta a Stoccolma per motivi di studio? La stessa idea, ovvero BonAppetour. Che in poco più  anno è diventata una piattaforma social rivolta ai turisti desiderosi di un’esperienza autentica di cucina locale, in casa di host talentuosi, condividendo cibo e cultura. Il turista può prenotare la cena (o il pranzo), selezionando  il prezzo e  il menù indicato dal padrone di casa (che racconta anche la sua storia, mostrando foto di sé e dei luoghi). Molto spesso l’offerta  prevede anche corsi di cucina. La App si è diffusa in tutto il mondo e coinvolge oggi 500 host di 50 città. Forti in Europa, i tre cofounder Giovanni Casinelli, Rinita Vanjre Ravi e Inez Wihardjo sono in attesa di venture capital per rafforzarsi in America, dove sono già presenti:  insieme all’Inghilterra e all’Italia rappresenta  una delle  piazze con maggiore possibilità di sviluppo degli home restaurant. Particolare attenzione è rivolta al problema della sicurezza: presto un’assicurazione tutelerà host e turisti. Che siano granchi e aragoste serviti in una bella casa di Singapore, una paella in terrazza a Barcellona o una cena romana in un appartamento del centro, dunque,  BonAppetour sarà sempre  una vetrina perfetta per tutte le cucine del mondo, a portata di smartphone.

Dispositivi mobili a supporto dell’agroalimentare  e contro lo spreco

Per tutelare e riconoscere il nostro made in Italy, una startup toscana ha creato Itforitaly,  App anticontraffazione che intende valorizzare le produzioni di qualità e le eccellenze italiane,  contrastando i  falsi alimentari con iniziative anche sui mercati esteri, grazie a  un database di  aziende certificate  che forniscono i loro bar code. Per i prodotti registrati, le informazioni sono dettagliate e condivisibili. Contro lo spreco c’è Leftoverswap : è necessario postare le foto del cibo in eccesso, accompagnate da  una breve descrizione, per poi geolocalizzarle su una mappa a disposizione di chi ha bisogno.  I migliori foodblogger segnalano invece i produttori di qualità (insieme ai prodotti, alle ricette e agli itinerari) di ogni regione in Gente del fud, applicazione del pastificio Garofalo che sostiene  piccole realtà agroalimentari.  C’è anche un dispositivo di Carpigiani: Mygelato è utile per consultare i  migliori mastro gelatieri, conoscere eventi, tendenze e le mappe più golose.

Spesa, mercati e tribù alimentari su smartphone

Con la App di Orti in tasca, nata a Udine, è possibile conoscere i mercatini, le aziende agricole più vicine, il prezzo dei prodotti.  E’ tutto in rete, anche le storie degli agricoltori. GeniusFood rivoluziona il modo di fare la spesa: permette di selezionare gli alimenti in base alle proprie problematiche alimentari (allergie e intolleranze). Anche in questo caso, con una foto del codice a barre del prodotto si  può  verificare il contenuto degli ingredienti. Presto disponibili informazioni per vegani e vegetariani.  CucinaMancina fa di più: la sua App sviluppata per Android si rivolge a chi mangia differente, vegetariani, vegani, celiaci, allergici e intolleranti, quelli che seguono diete con pochi grassi, pochi zuccheri, poco sodio (e tante altre diversità) per indicare ricette, negozi, ristoranti, locali, dove acquistare o mangiare cibo mancino in tutta Italia. Chi ha problemi di linea può fare i conti invece con MyfitnessPal: la App calcola le calorie contenute nel cibo ingerito, consentendo l’accesso gratuito alla più grande banca dati nutrizionale del  mondo con oltre 3 milioni di prodotti alimentari. E suggerendo anche gli allenamenti giusti  per tenersi in forma. 

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