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Etichetta trasparente: necessaria per 9 italiani su 10

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Etichetta trasparente: necessaria per 9 italiani su 10

  • –di food24

Nove italiani su dieci vogliono conoscere l’origine delle materie prime dei prodotti agroalimentari e chiedono etichette chiare e trasparenti. Non stupisce, anzi era abbastanza prevedibile. Ma ora è certificato dal ministero delle Politiche agricole che ha annunciato la conclusione della «consultazione pubblica online tra i cittadini sull’etichettatura dei prodotti agroalimentari: sono stati oltre 26.500 i partecipanti che hanno risposto ad un questionario con 11 domande sull’importanza della tracciabilità dei prodotti, della indicazione dell’origine e della trasparenza delle informazioni in etichetta». Certo, qualcuno obietterà che ha risposto solo chi è sensibile al problema, ma il dato è comunque significativo.

Fondamentale conoscere il luogo di produzione

Tra le risposte, «oltre il 96% dei consumatori ha dichiarato che è molto importante che sull’etichetta sia scritta in modo chiaro e leggibile l’origine dell’alimento e per l’84% è fondamentale ci sia il luogo in cui è avvenuto il processo di trasformazione. Per 8 italiani su 10 assume un’importanza decisiva al momento dell’acquisto che il prodotto sia fatto con materie prime italiane e sia trasformato in Italia, a seguire il 54% controlla che sia tipico, il 45% verifica anche la presenza del marchio Dop e Igp, mentre per il 30% conta che il prodotto sia biologico».
Inoltre, «per 9 su 10 è importante conoscere l’origine per questioni legate al rispetto degli standard di sicurezza alimentare, mentre per il 70% è utile per questione etiche, come il rispetto delle normative sul lavoro».

Preferiti i prodotti di origine italiana

Secondo il Mipaaf quindi, «gli italiani vogliono conoscere sempre l’origine delle materie prime in particolare su alcuni prodotti come le carni fresche e il latte fresco (95%), i prodotti lattiero-caseari come yogurt e formaggi (90%), la frutta e verdura fresca tagliata già pronta per l’uso (88%), le carni trasformate come salumi e insaccati, carne in scatola (87%) o il riso (81%)».
Per quanto riguarda il luogo dove avviene la trasformazione per «oltre 18mila persone (70%) è sempre fondamentale che sia indicato in etichetta in modo chiaro, e per l’86% è molto importante avvenga al 100% in Italia; quasi 22mila persone (82%) hanno poi dichiarato che sono disposte a spendere di più per avere la certezza dell’origine e provenienza italiana del prodotto, con quasi la metà pronta a pagare dal 5 al 20% in più».

Martina: un’arma in più contro le frodi

L’iniziativa fa parte delle misure di Campolibero della Legge Competitività. Un ulteriore effetto della consultazione  secondo il ministero «è allinearsi ai principi generali dell’Unione europea, dove la condivisione dei contenuti delle decisioni pubbliche costituisce da tempo una prassi consolidata».
Il ministro Martina spiega: «La risposta alla consultazione online è stata univoca: l’indicazione chiara dell’origine della materia prima è un dato fondamentale per un’informazione trasparente e per la prevenzione delle frodi. Oggi siamo più forti, perché presenteremo a Bruxelles questi risultati insieme a proposte incisive per rendere le norme nazionali sull’etichetta ancora più efficaci, in linea con le nuove disposizioni dell’Unione europea. Per noi valorizzare l’origine è un tratto distintivo e l’etichettatura è il mezzo che consente al consumatore di scegliere in modo consapevole».

Verso il ripristino dell’indicazione dello stabilimento produttivo

Il  inistro annuncia infine l’impegno per il ripristino dell’obbligo di indicazione dello stabilimento di produzione in etichetta. «Da un lato portiamo avanti una battaglia in Europa per la modifica del Regolamento e l’inserimento di questa informazione come obbligatoria, dall’altro stiamo lavorando con i tecnici della Commissione Ue per poter introdurre una norma nazionale che valga in Italia. La trasparenza e la correttezza delle informazioni al consumatore- conclude Martina- quando si parla di cibo è un diritto che dobbiamo assicurare in ogni modo ai cittadini e continueremo a lavorare sempre in questa direzione».

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