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Filiera corta e trasparente: così Zuegg crea al Sud il più grande…

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Filiera corta e trasparente: così Zuegg crea al Sud il più grande frutteto del Mediterraneo

L’allarme arriva da Expo: Coldiretti denuncia la scomparsa in Italia di 140mila ettari di frutteti, nonostante l’aumento record dei consumi di mele, pere, pesche, arance, albicocche. Un vero disboscamento delle campagne causato principalmente dall’importazione di prodotti stranieri (+37%). In 15 anni, gli alberi  da frutto che coprivano da nord a sud una superficie di 426mila ettari (era un primato europeo), si sono ridotti del 30 per cento.

Al Sud il più grande frutteto del Mediterraneo

Ma c’è chi lancia segnali positivi: la Zuegg, sempre più impegnata in agricoltura, programma progetti e investimenti, coinvolgendo nella sua produzione di confetture, succhi e semilavorati per l’industria alimentare, piccole imprese e giovani agricoltori italiani. «Faremo dell’Italia del Sud il più grande frutteto del Mediterraneo, recuperando le varietà autoctone, così come  i viticoltori hanno fatto con i vitigni antichi, come in Irpinia hanno riscoperto l’Aglianico». Oswald Zuegg è nato sulle Alpi, vicino Merano, ama la montagna, ma è in Campania che la multinazionale delle marmellate, di cui è presidente e amministratore,  svolge gran parte della lavorazione della frutta.

Stabilimento Zuegg a Luogosano in Irpinia

Filiera corta e trasparente

Nello stabilimento di Luogosano, in provincia di Avellino, 23 milioni di kg di ciliegie, fragole, albicocche, pesche, pere, prugne, mele, arance, fichi, provenienti dai rigogliosi frutteti dell’Irpinia e di tutta l’Italia meridionale, gestiti da Zuegg, vengono surgelati in pezzi o interi, trasformati in purea o in succhi (soprattutto gli agrumi calabresi e siciliani).   O in panetti di marmellata vitaminizzata per  produrre il  “Fruttino”, lo storico snack  a base di albicocca, mirtillo o mela cotogna, prodotto dal 1952. La filiera è corta e trasparente. Il controllo sui processi produttivi accuratissimo: l’azienda si dedica anche al baby food  e al biologico.

“Il futuro del Sud è nella terra”

Di quei luoghi, nel cuore della Campania, Oswald Zuegg, presidente e amministratore del Gruppo, parla con grande trasporto: «Abbiamo popolato le colline di alberi:  qui crescono albicocchi, peschi, fichi, anche castagni, peri e meli. Abbiamo acquistato e preso in affitto terreni abbandonati, li abbiamo preparati piantando prima i cereali, poi i nuovi alberi. Abbiamo chiesto ai giovani di dedicarsi al lavoro nei campi, avvalendosi dei nostri agronomi, alle aziende agricole di collaborare. Siamo convinti che il futuro di queste terre passi per l’agricoltura».

 Zuegg riscopre i frutti antichi del territorio

L’Irpinia, dunque,  è terra d’elezione: «La materia prima è di eccezionale qualità, soprattutto la frutta gialla. In media collina, si estendono vasti  campi sperimentali, gli stessi lungo i quali corrono i filari dei vitigni autoctoni dell’Aglianico di Taurasi e del Fiano di Avellino», spiega Zuegg.  Il tipo di tessitura dei suoli e la quota altimetrica (300-450 mt) permettono di testare specie arboree particolari come l’albicocco nelle varietà Portici e Pellecchiella, adatte alla preparazione di molte ricette. E di introdurre colture non propriamente appenniniche, come la pera Williams e le fragole. Riscoperta anche la  coltivazione di varietà autoctone di fico, i cui frutti negli anni ‘60 rappresentavano una importante fonte di reddito per l’economia rurale della zona. Gli agronomi puntano i terreni migliori: l’obiettivo è di realizzare nuovi impianti.

Stabilimenti e nuove filiere nel mondo

Da più di 20 anni la multinazionale si espande sui mercati europei e oltre: è diventata  un marchio globale. Insieme agli  stabilimenti  di  Verona e Avellino, la   produzione si sviluppa  in 6 fabbriche situate in aree strategiche del Nord Europa e della Russia (in totale 569 dipendenti): una a Werneuchen, a pochi km da  Berlino (tutt’intorno 40 ettari coltivati a fragole e ciliegie), un altro a Lipsia, un insediamento a Elne, in Francia, e un altro ad Afanasofo, 200 km da Mosca.  L’azienda ha inaugurato nuovi uffici  commerciali in Svizzera e negli Usa, debuttando in  700 punti vendita Wal Mart. Non è esclusa l’apertura di un impianto al  confine con il Canada. Recenti le filiere create in Serbia e in Polonia per nuove coltivazioni di ciliegie e fragole.

La prima volta del Tetrapack

Alle spalle una storia centenaria: Zuegg è sul mercato da 150 anni, da quando nel 1860 a Lana d’Adige, il patriarca Ernst August Zuech (il cognome della famiglia sarà modificato solo nel 1903), inizia a coltivare  alberi da  frutto insieme ai suoi 14 figli, in un piccolo podere. Durante la prima guerra mondiale l’impresa agricola è già consolidata: in provincia di Bolzano, a Laces, sperimenta la prima marmellata di mele. I  bisnonni di Oswald le esportano a San Pietroburgo. Nel 1923 il debutto nel mondo delle confetture. E alla fine degli anni ’70 la prima grande innovazione: Zuegg introduce il confezionamento asettico dei succhi di frutta in poliaccoppiato.  E’ l’avvento del tetrapak  e della linea Skipper.

“Opportunità per giovani del Sud”

«Pur essendo oggi una moderna realtà industriale, non possiamo dimenticare le nostre origini contadine: di fatto continuiamo a gestire lavoro agricolo», afferma Zuegg che oggi detiene il 100% dell’ azienda: 271 milioni di euro il fatturato (in crescita del 5,5% nel 2014) per un colosso che punta a diventare leader  in Europa. Novecento gli ettari coltivati, e  si prevede  un ampliamento nei prossimi 6 mesi. Impegnati nei campi del Sud Italia, sotto il diretto controllo di Zuegg, 172 agricoltori; 135 gli addetti che operano nell’impianto di Luogosano, nei periodi di massima concentrazione produttiva. Centoventi i  coltivatori selezionati  nei terreni  prossimi allo stabilimento: «Procurano  un importante indotto sociale su tutto il territorio. Più che sull’offerta diretta di lavoro,  la nostra mission si concentra sui giovani -conclude Oswald Zuegg – vogliamo convincerli  a occuparsi dei propri fazzoletti di terra, spiegargli che sono un’opportunità per il futuro”.

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