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Giappone: il cioccolato diventa aperitivo

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Giappone: il cioccolato diventa aperitivo

Pareva difficile che i giapponesi venissero apposta a un evento consistente nel fare uno spuntino-aperitivo in piedi al bancone. Almeno non in Giappone: non è nella loro cultura né mangiare prima di cena né farlo senza stare seduti. Ma il “chocolativo” lanciato a Osaka nel tardo pomeriggio dei venerdì da Caffarel ha avuto un grande successo, superiore a ogni aspettativa. “Chocolativo “ – spiega Atsuko Kato, responsabile del marketing dell’importatore Yamamoto – è la sintesi di aperitivo con spuntini anche a base di cioccolato, con un richiamo ulteriore al concetto di “attivo” come “un bell’esempio di cultura italiana”. Visto che l’appuntamento inizia alle 17 del pomeriggio, anche alcuni italiani di Osaka hanno partecipato volentieri, cogliendo l’occasione per degustare cioccolato come merenda o pre-aperitivo.

A San Valentino si regala cioccolato

Febbraio e marzo rappresenta la stagione di picco per le vendite di cioccolato in Giappone. Nel giorno di San Valentino, da queste parti non sono gli uomini a fare regali alle donne. Al contrario, le ragazze regalano cioccolato agli uomini con cui hanno a che fare: “choco-giri” (regalo di circostanza) a colleghi di lavoro e capi, cioccolato pregiato in confezioni prestigiose al partner. Purtroppo, in questo ultimo senso preferiscono il prodotto francese e belga, perché il cioccolato italiano non ha ancora l’immagine che meriterebbe su questo mercato.
Nel “White Day”, il 14 marzo, gli uomini ricambiano, spesso non solo con cioccolato ma con regali più costosi.
La Yamamoto a febbraio ha aperto ben 90 punti vendita temporanei Caffarel, specialmente nei grandi magazzini, per intercettare meglio la domanda, in aggiunta al flaghip store di Kobe, al bar-negozio di Osaka e agli altri 6 negozi permanenti. I prodotti Caffarel puntano anche sulla cultura del “kawaii” (le cose carine), entro la quale rientrano di diritto coccinelle portafortuna e animaletti di cioccolato. Grande successo anche estetico ha avuto al “chocolativo” l’enorme gianduia da cui venivano tagliati i pezzi di cioccolato, da degustare senza una quantità predefinita. “E’ la prima volta che posso mangiare cioccolato all-you-can-eat”, sorrideva una ragazza entusiasta di una formula innovativa che favorisce la socialità.

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