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Il Passito di Pantelleria nuovo patrimonio dell’Umanità?

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Il Passito di Pantelleria nuovo patrimonio dell’Umanità?

Tra meno di due mesi sapremo se l’Unesco riconoscerà per la prima volta come patrimonio dell’umanità una pratica agricola. E’ l’alberello di Zibibbo pantesco, quello basso e riparato in una conca del terreno per sopravvivere ai venti che sferzano Pantelleria quasi 300 giorni l’anno. Figlio di una viticultura eroica.

Potrebbe essere il primo passo di una grande rinascita del Passito naturale di Pantelleria, portato in tutto il mondo da grandi marchi come Donnafugata e capace di una qualità insuperabile. I vigneti diminuiscono anno dopo anno, i giovani abbandonano la terra per cercare occasioni fuori dall’isola. Oggi l’isola gioca la carta della riscossa, mettendo in campo anche una radicale revisione del disciplinare che governa la produzione del Passito.

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