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Il Social Eating ha la sua guida: una mappa del cibo condiviso in Italia…

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Il Social Eating ha la sua guida: una mappa del cibo condiviso in Italia (senza stelle)

Non è rossa, come la imbattibile guida Michelin. Ma ha in copertina, in una sorta di marchio di fabbrica , un gruppo di amici riuniti intorno al tavolo. E’ Social Eating, la Guida della community gastronomica realizzata da Gnammo (il più grande portale italiano di social eating) e pubblicata dalla novarese Cef Publishing.
D’altronde il successo dei pranzi e cene condivisi nelle case di chi metteva a disposizione le proprie capacità culinarie è stato tale da indurre i creatori di Gnammo a predisporre una guida che possa servire non soltanto ai concittadini del cuoco “casalingo”, ma anche ai turisti. “La cucina italiana – si sono chiesti Cristiano Rigon, Gianluca Ranno, Walter Dabbicco e l’équipe che si è formata intorno a loro – è riconosciuta in tutto il mondo: perché non dare l’opportunità ai turisti di gustare le prelibatezze della cucina mediterranea direttamente sulle tavole di tutta Italia?”.

I fondatori di Gnammo

Anche l'”intervista” al cuoco casalingo

Ma Social Eating è una guida decisamente anomala rispetto allo scenario abituale. Perché non sono numerosi i cuochi indicati e per ognuno di loro ci sono interviste, analisi dei giudizi degli ospiti ed anche la spiegazione di alcune delle ricette che contraddistinguono la proposta dello chef. Una scelta, doverosamente, molto più famigliare rispetto alle guide tradizionali. E non mancano anche indicazioni sulle ragioni stesse del social eating e sulle norme che lo contraddistinguono.
Poi, però, ci si può sbizzarrire con il lonzino affumicato di Alessandro Spadari o con i tacos honduregni di Zaida Julissa, con i ravioli a ghiotta di Matteo Miscioscia o con la torta Tava di Patrizia Vattumé, con il galletto ruspante agli agrumi cotto al coccio della Casetta da U Rivan o con i tortini di topinambur con ripieno di taleggio e nocciole di Cinzia Bonatti. Da Milano a Torino, da Firenze a Bologna, da Genova a Roma, dal Brenta a Perugia.

Atmosfera rilassata

Proprio per le peculiarità del tipo di servizio, diventa estremamente interessante leggere anche le descrizioni ed i commenti di chi ha provato la cucina dei vari cuochi. Perché, oltre alla qualità del cibo, è fondamentale l’atmosfera che si crea. Nascono nuove amicizie, i cuochi insegnano le proprie ricette, in un rapporto di continua condivisione che si protrae nel tempo. Si entra in casa come curiosi ed appassionati di cibo e vini e si esce come amici che condividono passioni ed interessi. E la distanza tra i tavoli, determinante per il livello dei ristoranti stellati, diventa un elemento negativo nella logica comunitaria di Gnammo. L’alternativa, insomma, alla Guida Rossa.

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