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Vino

Il vino online è donna: nell’e-commerce, un acquisto su due è femminile

Pregiudizi, addio: sono le donne a scegliere il vino, soprattutto sul web. È quello che emerge da una ricerca Survey Lab di vente-privee, il colosso dello shopping online che affiancherà Masi Agricola alla tavola rotonda «Multisensoriale, digitale, femminile: il vino come nuovo orizzonte del Lifestyle» in programma il 12 giugno al Fashioncamp.

La presentazione di Rosa dei Masi, ultima creatura della storica cantina veneta, è lo sfondo giusto per parlare di un altro fenomeno in rosa: il consumo di vino al femminile, descritto dai numeri del sito francese. Stando all’indagine, quasi la metà (47%) dei clienti che comprano vino sono donne tra i 30 e i 40 anni. Per la sola Italia la percentuale si attesta a 39%, percentuale in ascesa se si considera che la sezione vino del portale ha appena tre anni di storia alle spalle. Cambia anche l’acquisto in sé, influenzato dal gusto femminile nella scelta di momento e compagnia: il 98% delle intervistate lo associa alla cena, il 72% lo beve con amici, il 62% in famiglia e il 60% in coppia. È invece un trend “unisex” quello di fare compere per regalo, nel 52% degli acquisti online contro il 44% di quelli in negozio.

Vino digitale, 4 milioni di bottiglie vendute

Gli scetticismi sull’e-commerce sembrano attecchire poco, sulle clienti. «C’è una sempre maggiore cultura del vino, un desiderio anche da parte delle donne di conoscerlo e saperlo abbinare, e dunque cresce la partecipazione a corsi di degustazione e sommelier e grazie al digitale l’accesso alle informazioni su produttori, vitigni e per l’acquisto si rinnova: è il vero valore aggiunto di una società 2.0» dice Andreas Schmeidler, Country Manager Italia di vente-privee. Il portale ha venduto più di 4 milioni di bottiglie nel 2014, exploit che lo ha fatto eleggere dalla Kedge Business School all’ultimo Vinexpo come il secondo sito di e-commerce nel settore enologico. La clientela, femminile e maschile, si sta avvicinando agli acquisti digitali con più curiosità che diffidenza. L’ottica è di integrare un servizio, senza nulla togliere alla distribuzione fisica: «Il 30% degli acquisti dei nostri clienti sono fatti per “conoscere un vino mai provato”. Da una parte fidelizziamo su un prodotto ormai consolidato nei gusti, dall’altro siamo un mezzo di comunicazione e di vendita – dice – il tutto, chiaramente, in ottica multicanale e come partner complementare e integrativo alla distribuzione tradizionale: gli eventi sul nostro sito durano 3-4 giorni al massimo».

Le donne preferiscono bianco e rosé

Tornando alle scelte delle clienti di vente-privee, si conferma il dominio di bianchi e rosé: piacciono al 45% delle intervistate, contro un 62% di italiani più inclini al rosso (consumato, a schiacciante maggioranza, dal 91%). Una sfumatura colta subito da Masi Agricola, che presenta per il terzo anno di fila una linea particolare: Rosa Masi, variante di quel Campofiorin che compie proprio nel 2015 i suoi primi 50 anni. Alessandra Boscaini, della settima generazione della cantina della Valpolicella, spiega che l’azienda ha deciso di contribuire alla sua “quota rosé” per attirare l’attenzione su una categoria «sottostimata» come i vini rosati. Ammiccando, neanche a dirlo, al pubblico femminile: «Inoltre si sa, il rosa è un colore che attira l’attenzione femminile e ne abbiamo tenuto conto anche nel packaging vestendo la bottiglia con un’etichetta dal riconoscibile stile Masi, che ricalca quella degli storici Costasera Amarone e Campofiorin, ma fa l’occhiolino alla sensibilità femminile colorandosi di fucsia e rosa cipria».

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