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In crociera il cocktail lo prepara il robot

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In crociera il cocktail lo prepara il robot

Quando la realtà supera la fantasia. Nemmeno nel bar di Guerre Stellari o di Star Trek erano arrivati a immaginare tanto: i loro nomi sono B1-0 e N1-C e sono decisamente diversi da qualsiasi barman che vi abbia mai servito prima. Possono improvvisare un martini classico, un long island iced tea o un cosmopolitan più velocemente di quanto mai possiate pensare, e il tutto anche in modo molto coreografico. Possono farvi vivere l’esperienza di ordinare bevande a un livello completamente nuovo, ma non aspettatevi che stiano lì ad ascoltare i vostri problemi.

Cocktail a bordo con il Bionic bar (fino a 1000 bicchieri al giorno)

B1-0 e N1-C sono, infatti, dei robot. E sono stati creati per servire gli ospiti a bordo delle navi di classe Quantum e della nuova Harmony of the Sea, l’ultimo gioiello della flotta Royal Caribbean International,pronta a salpare da Civitavecchia dal 7 luglio (tra gli scali previsti, non mancheranno anche i porti italiani di La Spezia e Napoli). Più lunga della Tour Eiffel e con una capacità di oltre 5.400 passeggeri, la nave vanta un assortimento di tecnologia davvero da fantascienza. A bordo si trovano, infatti, simulatori di surf, connessione internet veloce, balconi virtuali, braccialetti wi-fi per fare acquisti sulla nave. Ma la vera attrazione sono proprio loro B1-0 e N1-C, i protagonisti del ‘Bionic Bar’. Progetto tutto italiano della start up Makr Shakr, dove i robot ricevono le ordinazioni via tablet dagli ospiti della nave, scelgono gli ingredienti da circa un centinaio di bottiglie e li combinano per preparare i vari cocktail, tagliando anche le fettine di limone se necessario. B1-0 e N1-C possono preparare due bevande al minuto, raggiungendo circa 1.000 bicchieri al giorno.

Le coreografie dei robot curate da danzatori professionali

Lanciata nel 2014 da Carlo Ratti Associati e presentata a Expo 2015, Makr Shakr è nata con lo scopo sviluppare nuove interazioni robotiche, in particolare nel settore alimentare e delle bevande. Ha sede a Torino, la città natale di Martini e Vermouth, e ha un team tutto italiano.

Ciò che impressiona gli ospiti del Bionic Bar, però, non è solo la tecnologia. Si diceva, anche la coreografia. Perché di vero balletto per i nostri due baristi robotici si sta parlando. “Abbiamo osservato a lungo  i robot – dichiara Alessandro Incisa, ingegnere meccanico e uno dei responsabili di progetto per Makr Shakr – e abbiamo pensato che i loro movimenti dovevano avere anche grazia e armonia per risultare gradevoli”.

Così la squadra della Makr Shakr ha affrontato la sfida rivolgendosi al mondo della danza e sviluppando una collaborazione con alcuni celebri coreografi. “Con la guida di ballerini professionisti, che hanno lavorato su una serie di danze che richiedono molta coreografia, abbiamo effettivamente sviluppato questo nuovo movimento, in modo che i robot appaiono umani e sembrino belli, mentre danzano e si muovono nella preparazione della bevanda”.

I baristi in carne e ossa devono iniziare a preoccuparsi? Secondo il team di Makr Shakr assolutamente no: i robot richiedono molto personale di supporto, creando al contrario potenzialmente posti di lavoro. “I robot non sostituiscono i baristi – afferma Incisa. Abbiamo una serie di persone dell’equipaggio che deve seguire il prodotto per tutto il tempo. E poi ci sono anche gli assistenti umani nella sala, che offrono le bevande se un ospite preferisce il servizio al tavolo”.

Sarà, ma un po’ di inquietudine per il futuro dei baristi la mettono.

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