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Liberare dall'erba i binari dell'alta velocità? In Francia si "assumono" le pecore

Le ferrovie francesi assumono nuovo personale. Unici requisiti richiesti: sapersi arrampicare lungo le scarpate dei binari, essere in grado di divorare grandi quantità di erbe spontanee e avere carattere mansueto. L’azienda di trasporti garantirà cibo a volontà, un pastore presente 24 su 24, tutti i giorni, e un doppio recinto elettrificato per assicurare l’incolumità. Per risolvere il problema della manutenzione dell’erba lungo le vie ferroviarie la Sncf, compagnia ferroviaria statale, ha infatti chiesto aiuto a una società di eco-pastorizia, Ecozoone, attiva in diverse località d’oltralpe dal 2005 e che già da due anni con le sue pecore merino collabora per la manutenzione delle tratte in disuso. Dallo scorso giugno, invece, gli ovini di Ecozoone sono impiegati anche per ‘lavorare’ sulle linee in servizio.

Pecore e pastori al posto di macchine e diserbanti

L’obiettivo è conservare la biodiversità della regione minacciata dal pericoloso Poligono del Giappone, una specie invasiva difficilmente estirpabile, che può raggiungere i tre metri d’altezza e che colonizza di preferenza le scarpate e le rive dei corsi d’acqua. La pianta, iscritta nella lista dell’Unione internazionale per la conservazione della natura tra le cento specie esotiche invadenti più nefaste, si sviluppa molto in fretta, invadendo talvolta i binari ferroviari e impedendo ad altre specie di sopravvivere. Come se non bastasse, le macchine usate per la falciatura favoriscono la moltiplicazione di questa pianta, diffondendone le spore e i semi su altri terreni. Solo gli animali riescono a distruggerla completamente, mangiandola. Da qui la necessità di ricorrere all’aiuto delle pecore, privilegiate sugli altri erbivori poiché ben si adattano ai terreni scoscesi, mentre la loro natura mansueta e mite è l’ideale per ‘lavorare’ ai bordi di strade trafficate: non si scompongono nemmeno di fianco ai Tgv lanciati a 300 km/h.

Da giugno a settembre, 13mila mq di binari da ripulire

Le persone incaricate di sorvegliare gli animali e di prendersene cura sono dei pastori urbani, appositamente preparati da Ecozoone. La loro formazione prevede diversi insegnamenti, tra cui la cura degli animali, la transumanza lungo i pascoli e lo studio delle leggi che li riguardano. Ma chi sono queste nuove figure di pastori urbani? «Persone che cercano un ritorno alle origini e un contatto con le bestie, ma che non vogliono comunque rinunciare alla vita cittadina» spiega Louise Covemaeker, responsabile del progetto per Ecozoone.
Come test per la sperimentazione è stata scelta la zona di Digione, per un totale di 13mila m di binari, e i primi due interventi si sono conclusi con successo. Il terzo è stato fatto per tutto il mese di settembre, quando il Poligono comincia a ricrescere, ma nel frattempo le pecore sono state impiegate anche su altre due tratte a Dole, circa 50 km da Digione. «Affinché il Poligono del Giappone sia sconfitto del tutto – chiarisce Covemaeker – gli animali devono tornare negli stessi luoghi ogni stagione almeno per quattro o cinque anni». E la Sncf, dopo il test dall’esito positivo, già pensa di riprodurre l’esperimento in altre zone.

Anche la Svizzera assume ovini

Dall’altra parte delle Alpi, le pecore cominciano a prendere possesso delle ferrovie anche in Svizzera. La Cff – Chemins de fer fédéraux suisses ha iniziato l’eco-pastorizia dallo scorso maggio: «Le pecore costituiscono una forma di manutenzione ferroviaria molto efficiente: decimano le piante problematiche e molto prolifere, mentre sostengono lo sviluppo di specie di prato che servono come habitat a insetti e animali» spiega la società sul proprio sito. Per rafforzare la valenza ecologica, gli elvetici hanno anche optato per impiegare solo pecore di razza skudde, una specie protetta dalla fondazione ProSpecieRara e quasi scomparsa nel Paese.
Sembra quindi che la collaborazione tra ferrovie ed eco-pastorizia sia un’eccellente alternativa ai disboscamenti meccanici, non solo più rispettosa dell’ambiente e della biodiversità, ma anche più pratica poiché risolve brillantemente i problemi di terreni difficilmente praticabili.

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