Privato e pubblico alleati per la creazione di un nuovo sistema di certificazione del vino siciliano. Può essere riassunta così l’iniziativa che vede coinvolta un’azienda privata, la BioNat Italia, specializzata in test genetici e l’Istituto di Bioscienze e BioRisorse del Cnr di Palermo con il supporto di varie aziende vitivinicole e vivaistiche (da Benanti a Bonvini, dalle Cantine Trapanesi Riunite a Settesoli, da Saladino a Primavera, a Planeta). Il nuovo metodo, frutto di un progetto di ricerca finanziato con i fondi Ue del Psr Sicilia, rappresenta una vera e propria rivoluzione nei principi di certificazione del vino e prevede un nuovo protocollo, fondato sulle scoperte della genomica, che è in grado di certificare il prodotto e di garantirne la tipicità oltre a tracciarne l’origine: si passa da una certificazione che punta sul monitoraggio durante i processi di produzione a una certificazione che permette di controllare il prodotto grazie ai test genetici. Il tutto indipendentemente dai controlli di filiera. Un progetto che si affianca ad Avigere, che tramite l’utilizzo di sensori e satelliti agevola una conduzione più sostenibile dei vigneti siciliani.
Estrazione del Dna
«D’ora in poi – spiega Francesco Carimi, responsabile scientifico del progetto – ci sarà un metodo scientifico per sapere non solo se un vino è buono ma anche per conoscere informazioni sulla sua provenienza, con quali uve è stato preparato, quali lieviti sono stati impiegati per la trasformazione del mosto. Saremo in grado di distinguere con innovative analisi sui vini i produttori che dicono la verità da quelli che mentono. Ovvero quei produttori che nel dichiarare un vino di origine siciliana non si avvalgono di uve provenienti da vitigni tradizionali siciliani».
Grazie alla analisi di laboratorio si arriva all’estrazione del Dna e all’identificazione, attraverso tecnologie molecolari, delle sequenze identificative dei vitigni con cui è stato preparato il prodotto.Le sequenze vengono poi confrontate con i dati dichiarati in etichetta e in caso di riscontro positivo il vino riceve la certificazione genetica.
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