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Millennials cinesi: più ricchi e attenti al brand dei coetanei americani

La chiave del successo del vino all’estero sta anche nell’interpretare le scelte e i gusti dei Millennials ovvero i giovani nati dagli anni ’80 fino al 2000. Solo il 12% dei Millennials cinesi ha bevuto vino negli ultimi 12 mesi, contro il 62% dei coetanei americani.

Nella scelta del vino i giovani consumatori cinesi non si fanno influenzare dal prezzo e dalle promozioni: solo il 6% ha dichiarato di scegliere il vino in base alle promozioni o a considerazioni di portafoglio, in netta controtendenza rispetto agli orientamenti dei Millennials americani che indicano il prezzo e le promozioni come il primo criterio di scelta (22%). I Millennials che bevono vino in Cina sono infatti mediamente più ricchi rispetto ai coetanei americani, e con potere di acquisto superiore alla media. Circa 1 su 3 dei wine consumer nel Paese del Dragone appartiene alle due fasce di reddito più elevate, mentre questo è vero solo per il 15% degli americani.

Il peso del brand

Sia i cinesi che gli americani danno molta rilevanza all’importanza del brand dell’azienda produttrice, che rappresenta il primo criterio di scelta per i cinesi (indicato dal 22% del wine consumers) e il terzo per gli americani (16%). Si allineano anche sull’importanza del consiglio di amici/negozianti, che è ritenuto importante dal 16% dei cinesi e dal 17% degli americani (rispettivamente al terzo e secondo posto).

Mentre il Paese di origine del vino è molto importante per i Millennials cinesi (sono il 17% quelli che lo utilizzano come criterio di scelta), è solo al 5 posto nella lista delle considerazioni dei giovani americani (6%). Italia vs Francia: Il 22% dei giovani consumatori cinesi ritiene che il vino italiano abbia qualità superiore al vino francese, e sale al 35% la percentuale dei sostenitori del vino italiano tra i 21 e 35 anni negli Stati Uniti. Solo il 10% in Cina e il 4% negli Usa pensa che il vino italiano sia mediamente di qualità inferiore a quello francese.

Derby Italia-Francia

Nella classifica per provenienza dei vini dai giovani cinesi, l’Italia si classifica al secondo posto con il 14% delle preferenze, staccata dalla Francia che raccoglie invece il consenso del 30% del campione. Il 37% delle preferenze dei giovani americani valgono invece ai vini italiani il primo posto (37%), subito dopo quelli californiani (49%) e un passo avanti a quelli francesi (32%).

Per Silvana Ballotta, ceo di Business Strategies: “L’indagine dimostra come sia differente l’approccio al vino tra i giovani americani e quelli cinesi, ma più sul fronte dei volumi consumati che sugli atteggiamenti e sulle leve di acquisto del prodotto. In questi casi anche i Millennials cinesi che bevono vino sembrano avere le idee chiare e dimostrano di poter spendere più dei loro pari età americani. Un dettaglio da non trascurare, visto che, secondo il nostro Osservatorio Paesi terzi il prezzo medio del nostro vino in Cina continua a essere troppo basso (3,1 euro al litro), contro quello francese, che vale circa il 50% in più del nostro prodotto ed ha segnato una crescita del 23% nell’ultimo anno”.

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