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Scrivere di cibo: perché all'estero blog e libri sono bestseller

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Scrivere di cibo: perché all'estero blog e libri sono bestseller

Il food writing, una delle tante forme che assume l’editoria (ma anche la food economy) per promuovere la cultura gastronomica, non è solo un fenomeno contemporaneo. Chi può escludere che Virginia Woolf sia stata un’antesignana delle più digitali food writer? La sua ineguagliabile descrizione (tutta postimpressionista) del boeuf en daube, stufato di manzo alla francese, servito da Mrs. Ramsay in “Gita al faro”, fa scuola in letteratura e in cucina.

E le prelibatezze di Emily Dickinson o quelle di Alice Babette Toklas (che cucinò per Gertrude Stein, Picasso, Matisse, Braque, Hemingway, Fitzgerald, Djuna Barnes,) non sono forse i primi, fulgidi, esempi di ricette letterarie? Gli articoli di Colette non rappresentano un’anticipazione delle rubriche dedicate al food che affollano oggi web e giornali? “Mi piace essere golosa”, scriveva su Marie Claire la regina della Belle Époque.

La rivoluzione anni ’50 di Julia Child ed Elizabeth David

Con i libri di Julia Child (“Mastering the art of French coking”, in due volumi), cuoca e scrittrice di Pasadena che visse a lungo a Parigi, la sofisticata cucina francese debutta in America: a metà del Novecento il pubblico femminile degli Stati Uniti fa di quei testi una bibbia. L’autrice diventa una star. Molti anni dopo ispira la scrittrice Julie Pawell: nel suo blog Julie&Julia propone tutte le ricette dell’ambasciatrice della gastronomia transalpina, una al giorno. L’esperimento online diventa prima un libro poi un film, scritto e diretto da Nora Ephron. Sul set, ai fornelli, c’è Maryl Streep.
Elizabeth David, contemporanea della Child, negli ’50 rivoluziona le abitudini alimentari della Gran Bretagna: con i libri “South wind through the kitchen” e “Italian Food”, porta in tavola le erbe delle Provenza, gli ingredienti mediterranei e lo stile italiano.

Londra, Nigella e raduni di food blogger

La sua erede è Nigella Lawson, oggi la food writer inglese più famosa nel mondo: con bestseller e programmi televisivi ha creato un impero milionario. A partire da fine novembre presenterà in America il suo nuovo libro “Simply Nigella”, in un lungo tour.
All’ultimo Food blogger connect di Londra, raduno di scrittori gastronomici digitali da tutto il mondo che si celebra dal 2009, si è ritrovata la più vasta community del food che punta all’innovazione e alla professionalità, ma anche all’industria alimentare. La fondatrice Bethany Kehdy è una libanese trapiantata nella capitale inglese, che riscuote successo con il blog Dirty Kitchen Secrets e il libro “The Juwelled Kitchen”.

A Parigi, David e Clotilde i blogger più social

David Lebovitz è il più social di Parigi: ex cuoco in California, super pasticcere (diplomi in Belgio e in Francia), è nella città della Soupe à l’oignon dal 1999, anno del suo primo libro e dell’esordio sul web. Gelato, cioccolato e storie di quartiere le sue passioni. Con “My Paris Kitchen”, ripropone i grandi classici della cucina francese: il libro è stato premiato da Amazon come Best Books of the Year per il 2015.
Clotilde Dusoulier vive a Montmartre: è online dal 2003 con il coloratissimo sito Chocolate & Zucchini. Ha lasciato il suo lavoro da ingegnere e da allora scrive di cucina a tempo pieno. Le sue ricette prescrivono solo ingredienti freschi, artigianali, biologici e locali.

Dianna Jacob trasforma blog e libri di cucina in business

In America, segreti e insegnamenti per nuovi blogger o aspiranti scrittori (e critici) gastronomici li dispensa invece Dianne Jacob, autrice di “Will write for food”, manuale per principianti alle prese con recensioni e ricettari. La scrittrice vive a Oakland ed è un’istituzione in tutti gli States: affianca chiunque abbia un cookbook nel cassetto. E lo trasforma in business. La prima regola per un blog o un libro di cucina? “ Se utilizzate la ricetta di altri, cambiatela. Sebbene nel settore non valga il diritto d’autore, è una buona pratica non appropriarsi delle ricette altrui”.
A Seattle spopola il blog di Molly Wizenberg Orangette, su cui spiccano i suoi libri, acquistabili su Amazon: cucina evocativa, tra ricette della mamma e descrizioni dettagliate. Aran Goyoaga, dalla Spagna agli Usa, sul suo foglio digitale Cannelle et vanille cattura foodie con ricette, testi e bellissime fotografie. Tutta farina del suo sacco.

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