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Storia della dieta olimpica: dalla "dittatura della bistecca" alla…

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Storia della dieta olimpica: dalla "dittatura della bistecca" alla pasta al forno di Mennea fino al pollo arrosto di Bolt

Conto alla rovescia per le Olimpiadi di Rio 2016. Mancano pochi giorni all’appuntamento atletico per eccellenza, che sarà pure un banco di prova per testare le ultime nozioni in fatto di alimentazione sportiva. Alla ricerca della parola definitiva nell’annosa diatriba tra carboidrati e proteine. Anche se, dopo secoli di dominio di queste ultime, la tendenza degli ultimi 40 anni sembra incoronare pasta&co. Tanto che il pasta chef è diventato ormai una presenza fissa alle ultime edizioni olimpiche.

Mille porzioni di pasta al giorno

E proprio la pasta sarà il piatto principe per i nostri atleti e non solo, visto che il Brasile è il quarto produttore di pasta al mondo, dopo Italia, Stati Uniti e Turchia, e che nel paese ospitante già si consumano ben 6,3 kg di pasta pro-capite.
Aidepi, l’associazione delle industrie pastaie, ha stimato che saranno serviti ben 2.700 i kg di pasta e distribuite oltre 1.000 porzioni al giorno, dai rigatoni ai sedanini, dalle mezze maniche ai gnocchetti sardi. Di semola di grano duro e all’uovo, ma anche nella versione integrale e senza glutine… Tutto sotto la guida attenta e gustosa di Davide Oldani, chiamato dirigere le cucine di Casa Italia a Rio in qualità di Sport & Food Ambassador dell’Italia Olympic Team.

Michelangelo Giampietro, nutrizionista e medico dello sport, più volte responsabile sanitario delle squadre nazionali di varie discipline sportive ai Giochi Olimpici estivi, ci spiega quanto i carboidrati siano importanti nell’alimentazione dello sportivo, professionista o dilettante. “Il fabbisogno di carboidrati – illustra – aumenta proporzionalmente al crescere delle ore settimanali e all’intensità degli allenamenti. Per la popolazione generale è di 2-3 g per ogni chilo di peso corporeo, ma nel caso degli atleti triplica (6-10 g per kg). Ed è ancora superiore (10-12 g per kg nei giorni precedenti alla gara) per maratoneti, nuotatori di fondo, triatleti o ciclisti”.
L’importanza della pasta e in generale della dieta mediterranea, come si diceva, è una scoperta recente e le diete consigliate agli sportivi nel corso dei secoli sono cambiate molto.
A partire dalle prime Olimpiadi fino a Londra 2012 vediamo in questa gallery come si nutrivano gli atleti.

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