Food24

Tincan, a Londra apre il ristorante che serve solo cibi in lattina

  • Abbonati
  • Accedi
in Primo Piano

Tincan, a Londra apre il ristorante che serve solo cibi in lattina

Collezionisti di scatolette di latta, è nato il ristorante per voi: si chiama Tincan (appunto), si trova nel cuore della Soho londinese e, come per tutto quello che concerne il mondo del collezionismo, si tratta di un’occasione fugace da prendere al volo.

Aperto durante il London Design Festival, chiuderà a marzo: sei mesi per andare a gustare 35 tipi diversi di pesce in scatola proveniente da tutto il mondo, scelto sì in base alla qualità del prodotto, ma con un occhio di riguardo al fascino esercitato dalla confezione.

Nel piccolo locale le lattine fanno bella mostra di sé su rastrelliere appoggiate a pareti di Corian nero; si possono comprare e portare a casa oppure gustare al tavolo: un cameriere vi servirà la vostra pietanza ancora sigillata e appoggiata su un piatto, con accompagnamento di pane, prezzemolo, limone, rucola, peperoncino, olio, scalogni.

Un pop-up restaurant ultra-specializzato

L’ispirazione di questo pop-up restaurant ultra specializzato è venuta agli architetti dello studio inglese Al_A durante l’esecuzione di un progetto a Lisbona. Un pranzo in un ex-negozio di esche trasformato in una sorta di tavola fredda dove si offre solo pesce conservato, la voglia di provare per una volta l’ebbrezza di essere clienti di se stessi, et voilà: Tincan, fegati affumicati di merluzzi islandesi e ricci di mare galiziani da 18 sterline a porzione “esposti come nelle vetrine di un museo, come oggetti del desiderio”, per usare le parole dell’ideatrice Amanda Levete.

“Ci sono stato anche io in quel posto a Lisbona: ricordo molti molluschi, anguille, pesce azzurro… tutta produzione locale, tutta in scatola. Una cosa molto spartana, senza “somministrazione”, per abbattere i costi” ci ha detto Moreno Cedroni. Lo chef bistellato della Madonnina del Pescatore di Senigallia produce dal 2003 conserve di lusso come uova di seppia con pomodoro, granchietti e zenzero o trippa di coda di rospo in umido – che propone sia al Clandestino (il suo “susci bar” affacciato sul mare) sia da Anikò, la “prima salumeria di pesce del mondo”, proprio presentandole nelle loro confezioni. “Il pop di Londra? Mi fa piacere vedere che funzioni, solo che avrei dovuto pensarci io!” dichiara ridendo.

Affinamento in lattina

Il pesce in scatola non è solo considerato un modo efficiente di conservare per anni una materia prima che notoriamente deperisce anche nel giro di un’ora: stipato in una lattina, coperto del suo liquido di governo, sigillato e passato a forte calore mantiene le sue proprietà nutritive oltre a quelle organolettiche. Che possono anzi migliorare col tempo: di certe sarde bretoni si apprezzano le annate speciali maturate nel loro barattolo metallico proprio come se si trattasse di un vino, al punto che figurano nei menu francesi con data di confezionamento ben in evidenza.

Pensateci, quindi: la prossima volta che fate ordine nella dispensa e trovate dello sgombro o del tonno scaduto, invece di correre a buttarlo gridando “Botulinoooooo!” potete invitare i vostri amici gourmet a cena e deliziarli con una cerimoniosa apertura della scatola. Non dimenticate lo scalogno, però.

© Riproduzione riservata