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Ultimo capitolo per l'acquisizione di Sangemini da parte di Norda

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Ultimo capitolo per l'acquisizione di Sangemini da parte di Norda

Con un’operazione da 16 milioni di euro il gruppo Norda-Gaudianello finalmente si porta a casa Sangemini e le sue tre controllate.

La vicenda era in bilico da tempo, tra le resistenze dei sindacati e i tentativi di opposizione dei concorrenti, tra cui l’imprenditore campano Francesco Agnello. Invece nella tarda serata di sabato 1 marzo, presso la sede di Confindustria Terni, era stato raggiunto e sottoscritto l’accordo sindacale con le organizzazioni di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil. Accordo senza il quale non avrebbe potuto avere luogo la firma dello scorso 21 marzo tra il Gruppo lombardo, tramite la neocostituita controllata Sangemini Acque SpA, e Sangemini SpA e le sue controllate San Francesco, Goccia Blu ed SG Fruit per tre contratti d’affitto d’azienda e preliminari di vendita, aventi ad oggetto i complessi di beni organizzati all’estrazione, lavorazione, imbottigliamento e relativo commercio delle acque minerali naturali  a marchio “Sangemini”, “Fabia”, “Effeviva”, “Grazia”, “Amerino” e di bevande piatte (ovvero, non gassate) a marchio “Vita di Sangemini”.

Cronaca di una lunga e tortuosa trattativa

L’attesa, però, ha ricompensato gli investitori, poiché questa operazione sancisce per il Gruppo Norda, realtà italiana appartenente alla famiglia Pessina da tre generazioni, il presidio dell’intero territorio nazionale, da Nord a Sud, diventando nel contempo la terza realtà del settore (seconda nel canale horeca, con una quota dichiarata del 16% a valore), dopo Sanpellegrino Nestlé Waters e Sanbenedetto, forte delle sue 20 sorgenti e sette stabilimenti (Primaluna-Lc, Valli del Pasubio-Vi, Tarsogno e Bedonia –Pr, Melfi -Pz, Sangemini e Amerino – Tr) che danno lavoro complessivamente a 500 persone.

“Con questa acquisizione – dichiara Carlo Pessina, amministratore delegato di Norda – il nostro Gruppo, grazie anche al supporto di tutte le istituzioni pubbliche e sindacali, locali e nazionali, ha evitato il fallimento di una storica e blasonata realtà italiana ridando fiducia e speranza a 95 lavoratori; siamo inoltre fiduciosi che, nonostante gli slittamenti e i ritardi verificatisi nel corso dell’operazione abbiano rallentato il riavvio dell’attività produttiva e commerciale, il rilancio di Sangemini possa costituire, in un prossimo futuro, un catalizzatore e volano per successive iniziative imprenditoriali che generino ulteriori possibilità occupazionali”.

Verso un miliardo di litri

I ritardi cui accenna Pessina erano dovuti all’iniziale opposizione dei sindacati e dei lavoratori che non intendevano rinunciare a posti di lavoro né dare l’avallo a un programma di ristrutturazione non pienamente condiviso. Così come i continui colpi di scena di possibili altri acquirenti che via via facevano la loro comparsa. Un braccio di ferro durato mesi che alla fine ha visto prevalere l’offerta Norda che con cinque nuovi brand può così completare la sua “carta delle acque” (oligominerali, minerali ed effervescenti naturali), la distribuzione territoriale delle sorgenti (acque a Km 0), e garantire una presenza più capillare della rete di vendita in tutti i canali distributivi che da oggi si integrerà alla Tramite srl di Gianantonio Tramet, partner commerciale nel canale moderno (gdo). “Il nostro piano commerciale – specifica Pessina –, al di fuori di futuri progetti strategici d’internazionalizzazione dei nostri brand, permetterà di raggiungere volumi, già nel corso dei primi anni, per oltre un miliardo di litri con un fatturato di circa 150 milioni di euro”.

A completamento del  business ‘acque minerali’, Norda nel 2009 ha allargato i suoi orizzonti nel beverage con l’ingresso nel mondo delle bevande non gassate, attraverso l’installazione di una linea di imbottigliamento da 18mila bott/ora dotata di tecnologia in asettico nello stabilimento di Primaluna (Lecco), quartier generale e sede storica del Gruppo.

Questa diversificazione ha consentito accordi commerciali e distributivi importanti, e partnership con alcuni grandi marchi quali Twinings (iced tea), Mgk.Vis (integratore idrosalino di Pool Pharma) e Pompadour (tisane fredde) che hanno permesso all’azienda di porsi al mercato con un portafoglio prodotti che spazia dalle acque minerali, alle bibite analcoliche gassate (aranciata, gassosa ecc.) alle bevande piatte (tè, succhi di frutta, acque vitaminizzate…) sia in contenitori di vetro a rendere/perdere che in Pet.

Ultimo capitolo il 27 giugno

I consulenti legali che hanno assistito il Gruppo Norda nell’operazione Sangemini sono lo Studio Tasco & Associati (Roma) per gli aspetti legali ed il Prof. Angelo Pandolfo dello Studio Crowe Horwath (Roma) per gli aspetti giurislavoristici.

Ultimo capitolo della tormentata vicenda è fissato per il 27 giugno, data in cui è convocata L’Adunanza dei Creditori che si dovrà esprimere sulla proposta di concordato e, successivamente, l’omologa del Tribunale suggellerà il definitivo passaggio di proprietà dei complessi aziendali. Secondo i calcoli del sito d’informazione Umbria24, l’eredità che Sangemini si porta dietro è infatti pesante: 5,5 milioni Sangemini li deve all’erario, circa un milione e 700mila euro li avanzano professionisti e fornitori, un milione e 100mila euro devono essere sborsati per cause da lavoro, circa 350mila euro spettano ai dipendenti 170mila euro mancano dal fondo rischi e oneri per gli agenti, 100mila dal Tfr, circa 90mila devono essere liquidati al collegio sindacale. Il totale è di circa 10 milioni di euro.

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