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Un po' emporio, un po' bistrot: la drogheria cambia faccia e…

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Un po' emporio, un po' bistrot: la drogheria cambia faccia e ruba clienti ai ristoranti

C’era un tempo – recente – in cui la ricerca di cucine esotiche e la moda dei ristoranti “design oriented” sembravano aver suonato il requiem per drogherie, salsamenterie, enoteche e osterie. Poi il vento è cambiato e oggi si assiste al ritorno delle drogherie d’antan, con prodotti di qualità e arredi vintage, e con il tocco contemporaneo degli chef in cucina. 

Un trend che accomuna grandi metropoli e città di provincia. Lo conferma la riapertura, a Milano, a due passi da via Montenapoleone, della storica drogheria Parini, un locale fondato nel 1915 e chiuso due anni fa, che ora è pronto a presentarsi con una nuova formula: un’enogastronomia dove acquistare, ma anche consumare in loco, le specialità alla carta firmate dallo chef stellato Marco Parizzi.

Sempre a Milano, emblematico è il caso della Drogheria Plinio, ristorante, enoteca ed emporio, aperto un anno e mezzo in zona Buenos Aires. Il locale punta sull’atmosfera vintage e si caratterizza per il recupero e la valorizzazione degli spazi e dei materiali ereditati dalla preesistente panetteria, come la bilancia anni ‘50 divenuta l’icona del locale, le superfici piastrellate in bianco e il laboratorio, trasformato in area enoteca. Drogheria Plinio ha scelto di fare cultura del cibo anche trasmettendo la conoscenza dei piccoli e grandi produttori italiani di eccellenze enogastronomiche, selezionati con rigore e con cui ha creato un vero e proprio rapporto di partnership. Un successo, tanto che i proprietari (una ex marketing manager, un ex personal trainer e un esperto di locali) stanno pensando di aprire una catena di franchising.

La formula del “guarda, compra e mangia” non sta fiorendo solo a Milano. A Bologna la storica drogheria Tamburini ha accolto il Bistrot-self lunch VeloCibò. Di giorno i clienti affollano il bancone per comprare affettati, salumi, pasta fresca e tanti altri prodotti gastronomici della tradizione petroniana, la sera i giovani riempiono la sala a fianco, quella del bistrot, e i tavoli lungo via Orefici degustando calici di Pignoletto e divorando taglieri con salumi e formaggi dove la famosa mortadella è l’incontrastata protagonista.

Sull’accoppiata tavola&bottega punta anche Per, il locale polifunzionale aperto dalla Latteria Perenzin a Bagnolo di San Pietro di Feletto, nel trevigiano. Oltre ad acquistare i pluripremiati formaggi (anche biologici) prodotti direttamente dai titolari, si può anche degustarli al cheese bar oppure al ristorante, seduti tra pareti tappezzate di scaffali di ghiottonerie e bottiglie pregiate.”Questa formula di negozio con cucina, legata alla latteria è una novità nella marca trevigiana, una catena del gusto che parte dalla latteria per arrivare al bancone, poi in cucina e in tavola” spiega Carlo Piccoli, uno dei maggiori esperti di produzione artigianale casearia, che ha aperto il locale insieme alla moglie Emanuela Perenzin.

Ultima, recente, novità a Salerno, dove il locale del momento è 13 Salumeria . Un po’ bottega, un po’ trattoria, un po’ factory,  è una “salumeria con cucina” come la definisce lo chef Raffaele Vitale, proprietario del famoso ristorante Casa del Nonno 13. Qui si si comprano le tipicità locali (la provola di Agerola, i fagioli di Controne o i pomodori San Marzano) ma anche i grandi prodotti che arrivano da lontano (come lo Jamón ibérico Riserva), si fa l’aperitivo o la colazione, si mangia e si chiacchiera, da mattina a tarda sera.

 

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