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Un pool di cantine italiane alla ricerca del portainnesti “perfetto”

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Vino

Un pool di cantine italiane alla ricerca del portainnesti “perfetto”

Un pool di cantine italiane di prima fila, i vivai cooperativi Rauscedo (leader mondiale nel vivaismo vitivinicolo) con la regìa di Attilio Scienza, un luminare della viticoltura, guidano il progetto Winegraft per sviluppare viti di nuova generazione. Il portainnesti è la pianta o la sua parte che riceve l’innesto e sul quale si sviluppa il vigneto. Dalla fine dell’800, quando a causa di un’epidemia di fillossera in Europa non sono stati creati nuovi portainnesti nonostante in oltre un secolo si siano registrati profondi cambiamenti climatici e importanti novità hanno modificato il volto della viticoltura.

Un progetto di ricerca nato negli anni ‘80

E proprio con l’obiettivo di sviluppare una nuova generazione di piante che a partire dagli anni ’80 è partito il progetto di miglioramento genetico coordinato dal professor Attilio Scienza. Viti più resistenti e meno soggette ai “malanni”, in grado di sopportare terreni con troppo calcare o di sopravvivere a siccità prolungate (che con l’eccezione della vendemmia 2014 sono state una vera e propria piaga che ha contrassegnato gli ultimi anni), e in genere piante in grado di adattarsi alle difficoltà ambientali. Ricerche che hanno portato alla messa a punto di portainnesti con tali caratteristiche e che oggi sono pronti per sbarcare sul mercato internazionale.

Una joint fra università e aziende

Per gestire e promuovere i risultati di oltre trent’anni di ricerca è così nata una società, la Winegraft, che è anche un esempio di collaborazione virtuosa fra università e mondo imprenditoriale. Della società fanno infatti parte aziende del calibro di Cantine Ferrari, Banfi, Zonin, Bertani Domains, Cantina Settesoli, Cantina Due Palme, Armani Albino, Claudio Quarta Vignaiolo, Nettuno Castellare oltre alla Fondazione di Venezia e Bioverde Trentino, società quest’ultima di prodotti a supporto della viticoltura.

Uno spin-off per gestire i diritti dei nuovi portainnesti

“I diritti di questi nuovi portainnesti – spiega il presidente di Winegraft (e vicepresidente delle Cantine Ferrari), Marcello Lunelli – saranno esercitati dalla nostra società tramite uno spin-off dell’Università di Milano, l’IpadLab, mentre i Vivai Cooperativi di Rauscedo si occuperanno dello sviluppo industriale dalla moltiplicazione alla commercializzazione del materiale vivaistico in tutto il mondo. Le royalties ottenute dalle vendite garantiranno la continuazione del progetto di miglioramento genetico odei portainnesti, per scoprirne altri sempre più adattabili e universali”.

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