“C’era una volta a tavola” è il titolo del libro di cucina e mise en place che Chichi Meroni ha scritto nel 1999 per narrare le ricette della sua tradizione familiare e nasce proprio tra queste pagine l’idea di recuperare questi piatti e anche il rito del sedersi a tavola con eleganza e di offrirlo ai milanesi amanti della buona tavola e di un ambiente raffinato.
Atmosfera anni 50
Arabesque Café inaugurato pochi giorni fa, è gestito da uno dei figli, Leopoldo Meroni, e si trova in via Francesco Sforza angolo Largo Augusto. Si presenta come un posto di incontro, non un semplice ristorante e Chichi Meroni lo definisce Cult Concept. “È l’ultimo anello di una catena di luoghi che abbiamo creato nel tempo: boutiques di moda, design, mobili, abiti e gioielli vintage che hanno uno stile che si colloca nello spazio temporale che va dagli anni 20’ fino agli anni ’60. Visto che in famiglia siamo tutti appassionati di cucina , un ristorante è stata una scelta naturale. Per l’arredo e lo stile di Arabesque café ho scelto gli anni ’50. Con un lungo lavoro di ricerca ho recuperato e fatto restaurare alcuni vecchi mobili dell’epoca mescolandoli con quelli disegnati da me come i tavolini e le poltroncine della sala da pranzo”.
Tradizione milanese in cucina
La cucina rafforza la sua identità milanese e regionale andando a scegliere solo materie prime e vini del territorio lombardo e proponendo anche ricette e cibi dimenticati come per esempio il pesce di acqua dolce. Luciano Tona chef executive e Tania Ghedini chef, interpretano il tutto con una nota di modernità e leggerezza inserendo in menù anche piatti vegetariani e vegani. La carta dei vini offre il meglio del made in Lombardia, Valtellina, Franciacorta, Oltrepò Pavese e perfino qualche piccolo produttore di vino biologico. Nella zona bar si può fare colazione, ma anche una pausa caffè e un aperitivo serale. L’ambiente è stato curato personalmente da Chichi Meroni in ogni minimo particolare, dal pavimento realizzato su disegno originale di Gio Ponti, , alle lampade Bubble tipiche degli anni ’50 firmate dal designer George Nelson, uno dei fondatori del “modernismo americano”. In un angolo un ampio spazio è dedicato al salotto letterario con divani e poltroncine e una libreria angolare dove si possono acquistare pubblicazioni rare e preziose di moda, fotografia, lifestyle, arredamento, cucina e arte contemporanea (in consultazione anche riviste come Artforum International).
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