Food24

Vini: l'Italia dà più flessibilità per le indicazioni in…

  • Abbonati
  • Accedi
in Primo Piano

Vini: l'Italia dà più flessibilità per le indicazioni in etichetta

Più flessibilità nell’utilizzo delle indicazioni geografiche dei vini. Va in questa direzione la circolare emanata dal Mipaaf nell’ultimo giorno del 2014 accogliendo fra l’altro le richieste avanzate dalla FIVI, la federazione italiana vignaioli indipendenti. Sarà quindi possibile indicare tanto sulle etichette dei vini quanto nelle brochure e all’interno dei siti internet, i nomi geografici più ampi (Regione o Provincia) in cui ricade la zona di produzione di un determinato vino Dop o Igp.

Sarà possibile indicare Provincia e Regione di produzione

La circolare firmata dal direttore generale del dipartimento per le politiche competitive e la qualità agroalimentare, Emilio Gatto, precisa i contorni del regolamento Ue 1308/2013 in modo da «assicurare i corretti usi commerciali, etichettatura e presentazione» dell’indicazione del nome geografico più ampio in cui ricade la zona di produzione di un vino Dop o Igp. Sarà quindi possibile indicare la provincia o la regione in cui il tal vino è prodotto anche se il nome del capoluogo o della regione siano già registrati come Doc, Docg o Igt diverse da quelle del vino prodotto. In sostanza, anche nel caso di alcune Dop della regione Sardegna, Sicilia o della Provincia autonoma di Bolzano come “Alghero”, “Carignano del Sulcis”, “Contea di Sclafani” o “Lago di Caldaro” potranno riportare in etichetta i nomi delle rispettive regioni o provincie nonostante la contemporanea esistenza di una Dop “Sicilia” di una “Sardegna” o “Alto Adige”.

Le informazioni devono essere di carattere descrittivo

«Si potranno indicare – spiegano alla Federazione vignaioli indipendenti – nei materiali aziendali, etichette comprese, Regione o Provincia dove ha sede la cantina ma solo se tale citazione presenta le caratteristiche di una informazione di carattere descrittivo, e non i tratti di una evocazione, utilizzata per sfruttare la notorietà di una denominazione per prodotti che non ne abbiamo diritto. L’uso del nome geografico più ampio viene normato in termini precisi di dimensioni e distanze obbligatorie per quanto riguarda le etichette, mentre per le altre forme di comunicazione la circolare indica che si valuterà caso per caso».
«Accogliamo con grande favore questa circolare – ha commentato la presidente del FIVI, Matilde Poggi – che permette a noi vignaioli di poter comunicare, senza incorrere in sanzioni, dove si trovano le nostre cantine e ci consente di far conoscere il territorio che tutti i giorni viviamo e tuteliamo con impegno da una stagione all’altra, senza soluzione di continuità. Ringraziamo il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, e lo staff del ministero che ha dimostrato sollecitudine nell’ascoltare le nostre richieste e sensibilità per una situazione che poteva essere assai limitante per il lavoro dei vignaioli italiani e la promozione dei nostri vini a livello internazionale. Un “grazie” – ha concluso – va anche a tutti i vignaioli italiani, che hanno sostenuto la nostra posizione».

© Riproduzione riservata