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Volete donare il cibo in eccesso? È facile, con la legge del "buon samaritano"

L’hotel dello stellato Heinz Beck e il Buon Samaritano

Trentacinquemila pasti caldi alle mense dei poveri. In tempi di crisi si riaccende la solidarietà e un importante gruppo alberghiero fa propria la parabola del Buon Samaritano (come previsto dalla legge 155/2003 sul recupero e la distribuzione degli alimenti invenduti). In sintonia con i temi di Expo, il Rome Cavalieri, Waldorf Astoria Hotels & Resorts lancia un progetto per i più bisognosi: in collaborazione con Equoevento (onlus impegnata contro lo spreco alimentare), il resort che ospita lo stellatissimo  ristorante La pergola dello chef Heinz Beck, recupera il cibo in eccesso preparato nelle cucine del lussuoso 5 stelle, per ridistribuirlo agli enti caritatevoli.

Piatti di grande qualità, che per il 30% non vengono consumati. “Un grave spreco, intollerabile, da trasformare in risorsa” afferma Alessandro Cabella, managing director dell’albergo. Garantito il perfetto mantenimento degli alimenti. Il risultato è la riduzione dei rifiuti umidi da smaltire (e dunque il loro costo) ma soprattutto il grande sostegno a ogni forma di povertà, vecchia e nuova o emergente. Nel circuito solidale dell’hotel romano, la  Comunità di Sant’Egidio e le mense per poveri Santa Lucia e  Regina Mundi.

Equoevento, alta cucina solidale

Equoevento, organizzazione no profit costituita da un architetto, due notai e un web designer, ha esordito nel mondo della solidarietà lo scorso aprile con  il congresso di Federnotai presso il Rome Cavalieri Waldorf Astoria: 400 invitati, tanto cibo eccedente, logistica semplice, benefici enormi e immediati. Poi convention politiche, banchetti per  matrimoni, convegni aziendali, la cena di Natale della AS Roma, quella di Bulgari. “In otto mesi abbiamo recuperato e portato sulle mense dei poveri le prelibatezze più ricercate, dal carpaccio di polpo alla pasta al tartufo, passando per 100 porzioni di spigola al forno, 20 chili di filetti in salsa di funghi, ma anche melanzane alla parmigiana, olive ascolane e molte altre vere chicche culinarie, che per un giorno hanno fatto la felicità dei meno fortunati” racconta con entusiasmo Carlo De Sanctis,  uno dei fondatori. Così Equoevento  ha subito allargato gli orizzonti: in un’Italia che spreca il 35% di prodotti freschi, il 19% di pane e il 16% di frutta e verdura, recupera cibo anche dagli stadi e da altre manifestazioni sportive, come i prossimi internazionali di tennis e di nuoto. E’ attiva a Roma e a Milano. I soci si autofinanziano: a ogni ritiro accettano donazioni, ma anche vaschette per il trasporto degli alimenti, buoni benzina, offerte per coprire le spese delle assicurazioni dei mezzi (tutti certificati per il trasporto del cibo).

Gli avanzi di Expo nei progetti di Bottura e del Banco Alimentare

Storica, nel settore, la Fondazione Banco Alimentare che 1989 assiste gratuitamente circa 9000 strutture caritative distribuite su tutto il territorio nazionale, sostenendo  2 milioni di persone in difficoltà: 15.000 solo a Milano per i quali recupera 226mila porzioni di cibo da 39  alberghi (e ristoranti) e 97 mense scolastiche. La Fondazione ha vinto il “Best Sustainable Development Practices” di Expo Milano 2015, per la cooperazione nella ricerca e l’innovazione sulla Food Security,  con il progetto First Aid (Food is a resource to secure tangibile assistance and inclusione to the deprived) acronimo della sua attività:  recupero alimenti e redistribuzione ai più bisognosi. Pronto un piano per il ritiro del cibo che avanzerà nei padiglioni.

Eccetto quello che userà Massimo Bottura: accompagnato ai fornelli dai più grandi chef del mondo (20 cuochi italiani e 20 stranieri, compreso Alain Ducasse), riciclerà ogni giorno gli avanzi dell’esposizione universale per 96 indigenti del Refettorio ambrosiano (allestito all’interno del Teatro Greco, nel cuore della vecchia Breda), come in un nuovo Miracolo a Milano.  Performances a quattro mani con le coppie Cedroni-Uliassi, Scabin-Crippa, Oldani-Berton. Coinvolto monsignor Luca Bressan, presidente della Caritas ambrosiana, che ha seguito Bottura in tutte le fasi del progetto, con il placet del cardinale Angelo Scola. Papa Francesco promette di esserci.

Spesa gratis e “pane in attesa” 

Sostiene la Caritas anche il Centro agroalimentare Roma (importante mercato europeo per la commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli e ittici), che ogni venerdì raccoglie le eccedenze dei prodotti freschi destinandoli all’organizzazione della Conferenza episcopale italiana: 250 quintali di ortofrutta  (invenduti ma ancora perfettamente commestibili) per il fabbisogno quotidiano di circa 65000 persone.

Un importante successo aziendale per l’amministratore delegato Massimo Pallottini: “ Il Car riesce a rispondere alle istanze di supporto alimentare che drammaticamente affiorano dagli strati sociali più disagiati della società civile, consegnando prodotti di buon livello, grazie alla partecipazione dei nostri grossisti e soprattutto a un valido ed efficiente assetto logistico”. Il tutto accompagnato  spesso da gesti di pura generosità: in molti  regalano merce fresca e non solo eccedenze. Il 59% dei bisognosi che si rivolge all’Emporio della solidarietà della Caritas diocesana è romano. Stesse finalità  per il progetto Roma Produttiva e Solidale del Campidoglio: con la partecipazione dei Municipi della città, è stata realizzata una rete per le rimanenze degli alimenti invenduti nei negozi, nei supermercati e nei ristoranti, da ridistribuire ad associazioni ed enti  caritatevoli. Il progetto coinvolge 330 grossisti e 900 tra mercati e supermercati.

Si promuove la solidarietà e si combatte lo spreco. I gesti solidali si moltiplicano: a Treviso, da qualche giorno, è partito  “Pane in Attesa”. Funziona come il caffè sospeso: chi vuole può regalare un panino a chi ne ha bisogno. Basta acquistarlo nei forni che aderiscono all’iniziativa (qui la mappa degli esercizi ) e lasciarlo in apposite ceste. Il progetto è nato a Padova da un gruppo di studenti della facoltà di Psicologia, ma è attivo anche a Messina e a Lecce dove è un’iniziativa del Comune.

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