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Saranno 60mila i prosciutti di Norcia "adottati" in Friuli

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Saranno 60mila i prosciutti di Norcia "adottati" in Friuli

Il Friuli conosce bene la sensazione della terra che trema. E dopo il sisma che nel 1976 ha colpito borghi e città ha dovuto ricostruire sulle macerie.
È forse per questo senso di condivisione che oggi le aziende produttrici del Prosciutto di San Daniele DOP tendono la mano ai colleghi umbri, colpiti dal terremoto del 30 ottobre con epicentro a Norcia. L’ultima potente scossa ha lasciato migliaia di sfollati e danni incalcolabili al patrimonio artistico, ma che ha avuto anche un impatto pesante sull’economia dell’Appennino.
Il Consorzio del Prosciutto di San Daniele comunica allora la disponibilità dei produttori associati ad accogliere nei saloni di stagionatura del San Daniele i prosciutti di Norcia IGP delle aziende umbre colpite.

Il Prosciutto di Norcia è un prodotto a Indicazione Geografica Protetta (IGP) e dunque la stagionatura delle cosce deve avvenire esclusivamente nella zona prevista dal disciplinare di produzione, comprendente i comuni di Norcia, Preci, Cascia, Monteleone di Spoleto, Poggiodomo, nei territori posti a un’altitudine superiore ai 500m sul livello del mare.

60mila cosce trasferite in Friuli

In quanto IGP si è reso dunque necessario un decreto del ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali che autorizzasse una modifica temporanea e con efficacia limitata ai prossimi 12 mesi, in deroga al disciplinare di produzione del Prosciutto di Norcia.
Una volta confermato il provvedimento ministeriale, mirato a garantire la continuità imprenditoriale di una fase delicata del ciclo produttivo come la stagionatura, i produttori di San Daniele hanno dato immediata disponibilità.
In relazione alle possibilità di capienza dei centri di produzione, i friulani potrebbero ospitare uno stock di prosciutti stimato in circa 60mila cosce, attualmente ubicati nei prosciuttifici umbri lesionati o distrutti, per il tempo necessario alla loro maturazione e marchiatura.

“Il cuore grande del Friuli, che conosce sulla propria pelle le tragiche conseguenze di un terremoto, risponde a una richiesta di sostegno – rimarcano dal Consorzio -. Una mano tesa a persone, artigiani, aziende, con i quali ci accomuna la realizzazione di un prodotto eccellente e riconoscibile, bandiera del Made in Italy nel mondo”.

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