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L'altra faccia del vino: il diserbante a base di Malvasia e i colori…

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Storie di eccellenza

L'altra faccia del vino: il diserbante a base di Malvasia e i colori con Nero d'Avola e Cannonau

L'alternativa al glifosato e ai veleni dell'agricoltura? Un composto di olio d'oliva, lana e Malvasia che nutre il suolo, ingabbiando termicamente fino alle radici le erbe infestanti. E' il biodiserbante Natural Weed Control creato da Ortolana, una delle aziende di Edizero Architecture for Peace che trasforma le eccedenze dell'agrofood in prodotti disinquinanti e per l'edilizia. Ultima creazione del team di Daniela Ducato, “campionessa mondiale di innovazione”, nelle parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che l'ha nominata un anno fa Cavaliere del lavoro.
A Guspini una materioteca di ingredienti a km 0
L'imprenditrice sarda, entrata a pieno titolo nella top ten mondiale delle eccellenze tecnologiche, cambia forma e consistenza agli scarti delle lavorazioni alimentari: pannelli isolanti, malte, intonaci, tinture a base di frutta e verdura, di vino, di mare, di latte e di olio d'oliva sono naturali e petrol free. Tutti esposti nella materioteca dell'azienda, a Guspini, Medio Campidano, spazio tecnico ad alto impatto sensoriale che cataloga materiali a km corto o a km zero, realizzati con 300 ingredienti. «Rinnovabili, eccedenti, tracciabili, non importati, provenienti dall'agricoltura, dal mare, dal boschivo, dalla pastorizia».
Raspi di Malvasia dalle Cantine Silattari
Con spruzzi di Malvasia prodotta dalle cantine Silattari di Bosa, miscelata a estratti di olio d'oliva e lana, dopo mesi di sperimentazione, si è arrivati alla composizione di un diserbante naturale, bilanciato, che non modifica il ph del terreno: protegge frutteti, vigneti, verde urbano e piante orticole. A seconda dei terreni e delle colture il prodotto viene integrato con birra o residui di arnie contenenti cera, miele, propoli. Un mix che ispira perfino l'alta cucina. Lo chef sardo Roberto Petza, con gli stessi ingredienti, preparerà un piatto.
Il biodiserbante che protegge la Pervinca del Madagascar
Il prodotto sprigiona un intenso profumo di olio d'oliva addolcito dai sentori mediterranei della Malvasia: è talmente bio che si vaporizza in totale sicurezza senza mascherina, attraverso un macchinario che l'azienda dei fratelli Cavalli di Mantova ha adattato all'uso. Fra i primi a testarlo, le cantine Argiolas per il trattamento del terreno dei suoi pregiati vigneti tradizionali e il comune di Cagliari per la bonifica di alcune aree urbane. Ma le richieste arrivano anche da lontano: negli Stati Uniti, Gea Group, un'azienda che coltiva la Pervinca del Madagascar per la composizione di farmaci per la leucemia, utilizza esclusivamente il biodiserbante sardo.
Gli agritessili che porteranno legumi su Marte
A tutela dell'uomo e della biodiversità uno staff di ingegneri, agronomi, biologi, architetti delle aziende di Daniela Ducato crea prodotti per bonifiche, risanamenti ambientali e agricoltura naturale. Con salsicciotti di lana di pecora sarda pulisce il mare (ma anche i fiumi, i laghi e qualunque corso d'acqua) da sversamenti visibili di idrocarburi petrolchimici. Produce tessuti agritessili sui quali crescono funghi, tartufi e verdure (spesso in associazione alla tecnica idroponica), ma anche alghe e microalghe per usi alimentari e nutraceutica. Un procedimento di cui si sta studiando ogni fase per coltivare legumi su Marte.
Rasanti e pitture dal vino
Con un tavolo a base di pomodoro, calce e olio di oliva, disegnato dall'architetta Francesca Picciau, Edizero Architecture for peace è in nomination per il prossimo Compasso d'oro. Per rinsaldare l'antico legame tra architettura e agricoltura e restituire salute alla terra, con gli scarti delle vendemmie crea colori: il vulcano dal Nero d'Avola, il grigio dal Cannonau, il marrone dal Bovale. «Al contrario dei colori pantone, esprimono tessiture cromatiche diversissime, molto luminose – conclude l'imprenditrice – e questa non è solo ecologia ma un nuovo gusto estetico che esalta la natura».

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