Food24

La new wave della cucina gourmet langarola

  • Abbonati
  • Accedi
Ristoranti

La new wave della cucina gourmet langarola

  • –di
Federico Gallo
Federico Gallo

Colline su cui perdere lo sguardo fino ad arrivare alla corona alpina in cui si staglia, nitido, il Monviso. Un nastro d'asfalto che corre sinuoso tra le vigne colorate d'autunno. Quella di queste settimane è la Langa più bella. Esaurito il pienone della Fiera del tartufo ad Alba (chiusa con numeri da record, 110mila ingressi al mercato, oltre 600mila presenze sul territorio) da qui a Natale tiorna ad essere un tesoro per intenditori. A caccia o meno del fungo che aromatizza l'aria con il suo inconfondibile profumo.
Il consiglio in questi casi è perdersi tra le colline, rincorrere i luoghi cantati da Pavese e Fenoglio, lasciarsi guidare dalla bellezza struggente del paesaggio, certi che al momento opportuno anche i bisogni più terreni verranno soddisfatti. In Langa si mangia bene quasi ovunque. Ce n'è per tutte le tasche e per tutte le esigenze. Indirizzi storici (Gemma a Roddino), trattorie di solida cucina del territorio (Il Centro a Priocca, il Nazionale a Vernante) e locali con offerta gastronomica più sofisticata (sono tanti, dal sommo Duomo di Enrico Crippa ad Alba a Guido Ristorante nella Tenuta Fontanafredda, dalla Ciau del Tornavento a Treiso all'Enoteca di Canale d'Alba...).
Stellato e con un 29enne alla guida della brigata anche la Locanda del Pilone sopra Alba. Il locale - che fa capo alla famiglia Boroli, produttrice di Barolo - è anche Relais&Chateaux con otto camere con vista spettacolare sui vigneti.
Federico Gallo, piemontese di nascita, si è formato in Toscana dove è arrivato con la famiglia a 14 anni (la mamma era di lì). E in Toscana ha iniziato a lavorare, a parte un'incursione nelle cucine di Antonino Cannavacciuolo. Giunto alla Locanda del Pilone come sous chef di Masayuki “Masa” Kondo, ha poi preso le redini della cucina quando il cuoco giapponese ha deciso di tornare in patria per aprire a Tokyo un ristorante di cucina italiana.
Grandissima è stata la soddisfazione di Federico - riservato e cortese, mai sopra le righe - quando poche settimane fa la Michelin 2017 ha confermato la stella acquisita dal suo predecessore.
La sua cucina è precisa, armonica, colorata e lieve. La Toscana torna nel piatto (e non soltanto nella Ribollita) ma non mancano i pilatri della cucina piemontese.
Indimenticabile il risotto allo zafferano con gel di cedro e liquirizia salata.

© Riproduzione riservata