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Vino

Perché al Nobel si è brindato con il vino della più grande coop marchigiana

Montecarotto (Ancona) – Selezionato tra i migliori vini del mondo, il Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc “Tordiruta”, prodotto dalla cantina marchigiana Terre Cortesi Moncaro, ha fatto il proprio ingresso alla Fondazione del Nobel di Stoccolma. E' staro infatti servito ai 1450 invitati della recente cena di gala del prestigioso premio in abbinamento al dessert proposto dal più celebre pasticcere svedese, Daniel Roos.
Un altro riconoscimento internazionale per il maggiore gruppo cooperativo vitivinicolo delle Marche, già salito sui podi delle maggiori competizioni enologiche mondiali. Fondato nel 1964 a Montecarotto, in provincia di Ancona, il gruppo conta oltre mille soci e un fatturato di quasi 25 milioni di euro, generato per il 53% dall'export con oltre 40 paesi di destinazione. Con sessantaquattro dipendenti, Moncaro dispone di tre cantine: la sede storica di Montecarotto e due stabilimenti a Camerano, sempre nell'Anconetano, alle pendici del Monte Conero, e ad Acquaviva (Ascoli Piceno), dove vengono prodotti, affinati ed invecchiati i vini tipici delle rispettive zone di produzione, con vitigni autoctoni (oltre 1.300 ettari) e l'utilizzo dei metodi di coltura biologica, senza l'uso di sostanze di sintesi. “Un'attestazione di qualità che premia il nostro lavoro, vendemmia dopo vendemmia”, dice il presidente di Terre Cortesi Moncaro, Doriano Marchetti.
La Svezia è uno dei mercati di riferimento nel Nord Europa per il gruppo marchigiano. “La scelta di produrre vini nel segmento premium esclusivamente da vitigni autoctoni – aggiunge Marchetti - si conferma una carta vincente per coniugare la cultura del vino e la promozione del territorio”.
La cena di gala organizzata in onore dei vincitori dei premi Nobel si tiene ogni anno il 10 dicembre nei saloni del Municipio di Stoccolma, tra gli edifici più suggestivi della città. Ed è qui che, dopo la premiazione, 1450 invitati tra cui i membri della famiglia reale svedese e capi di Stato, si danno appuntamento per un evento curato per mesi nei minimi dettagli.
I preparativi cominciano infatti a settembre di ogni anno, quando tre diverse proposte di menù passano al vaglio della Fondazione del Nobel. Dopo la scelta, i piatti e i vini devono rimanere assolutamente segreti fino alla stessa sera del 10 dicembre. Il Verdicchio dei Castelli di Jesi Doc “Tordiruta” viene prodotto da uve raccolte a maturazione tardiva selezionando i grappoli migliori. La raccolta è manuale e le uve con muffe nobili vengono messi ad appassire sui graticci per 3 mesi. La fermentazione avviene in barrique e dura circa un mese mentre il successivo affinamento richiede due anni.

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