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Tutela Igp per la vera “battuta al coltello” piemontese

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Tutela Igp per la vera “battuta al coltello” piemontese

Più tutela per la “battuta al coltello” lamgarola. Bruxelles ha dato il via libera al riconoscimento Igp per la carne di “Vitelloni piemontesi della coscia”. Con la pubblicazione della domanda di registrazione nella Gazzetta ufficiale europea di oggi si conclude un iter avviato nel 2009. «Per la più importante razza bovina da carne italiana per consistenza numerica si aprono ora straordinarie occasioni di valorizzazione e di tutela - ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo - è il riconoscimento di uno straordinario patrimonio del made in Italy».

Secondo gli allevayori non viene solo difesa una tradizione alimentare unica come la vera “battuta al coltello” ma anche tutelato un patrimonio unico dal punto di vista della biodiversità, dell'ambiente e dell'economia «con la razza bovina piemontese che conta oltre 350 mila capi con 6mila le aziende impegnate nell'allevamento, tradizionale o in alpeggio.

Annualmente - precisa la Coldiretti - sono impiegati oltre 15mila addetti con un fatturato che, per il solo allevamento, vale oltre 500 milioni di euro e per l'intera filiera, comprendente la logistica, il trasporto, la mangimistica, la macellazione ed il sezionamento, supera il miliardo di euro.

Una storia lunga un secolo

L'allevamento della Piemontese ha una presenza centenaria, rilevata per la prima volta nel 1886 nel comune di Guarene, in provincia di Cuneo. Il carattere peculiare deriva dalla coscia ed è originato dall'azione di uno specifico gene: in virtù di una mutazione specifica il gene non è più in grado di esercitare la sua funzione regolatrice sulla produzione di miostatina, determinando così uno straordinario sviluppo muscolare. Così si generano i tipici quarti posteriori dei «Vitelloni Piemontesi della coscia»: la carne ha ridottissimo contenuto in lipidi ed elevato contenuto in proteine.

Cosa dice l’etichetta

L'Igp «Vitelloni Piemontesi della coscia» è riservata alle carni ottenute dalla macellazione di bovini maschi e femmine di razza Piemontese iscritti al relativo Libro Genealogico (o figli di genitori entrambi iscritti al Libro Genealogico), di età superiore a 12 mesi, allevati e ingrassati, dallo svezzamento alla macellazione, nella zona di produzione nelle province di Alessandria, Asti, Cuneo e Torino ed alcuni comuni della provincia di Biella, Novara e Vercelli mentre in Liguria sono interessati alcuni comuni della provincia di Savona e di Imperia.
La carne sarà riconoscibile - spiega la Coldiretti - dall'etichetta che contiene la denominazione «Vitelloni Piemontesi della coscia», il logo della denominazione, la dicitura «Indicazione Geografica Protetta» anche abbreviata I.G.P. e il simbolo dell'Unione europea. In etichetta dovrà essere riportata la denominazione di vendita «bovino adulto» prevista dalla normativa nazionale vigente.

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