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Toridoll, colosso della ristorazione giapponese, apre a Milano: 5…

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Toridoll, colosso della ristorazione giapponese, apre a Milano: 5 locali nel 2017 (e farà scoprire il ramen secco)

Stuzzichini giapponesi stile tapas e vari tipi di ramen, rispettori della tradizione. Prezzi abbordabili, atmosfera autentica. A Milano sbarca Toridoll, colosso della ristorazione giapponese, 1.200 ristoranti in giro per il mondo, con uno zoccolo duro di ben 900 locali nel Paese del Sol levante sparsi per una decina di marchi. L’azienda - che fattura un miliardo di euro, è quotata al Nikkei e registra quest’anno una crescita del 7% - nel 2017 aprirà cinque ristoranti a MIlano. Il primo sarà la Bottega del Ramen (apertura prevista a metà febbraio) in zona Porta Genova (via Vigevano), con una cinquantina di coperti. Offrirà ramen molto ortodossi e d’estate una novità per Milano, il “ramen secco”, ammorbidito da salse anziché la normale zuppa.

Il secondo locale verrà inaugurato il 1° marzo, con il marchio Tokio Table: servirà 50 diversi tipi di stuzzicchini a 5-7 euro ma in carta ci saranno anche primi e secondi per un pasto comunque a costi contenuti, introno ai 35 euro. Sarà sempre a Porta Genova: 200 metri quadri e un centinaio di coperti. Il progetto mira ad aprire entro il 2020 15 ristoranti in Italia, spingendosi fino a Roma. L’Italia sarà la testa di ponte in Europa per lo sviluppo dei due format.

Attualmente Toridoll è forte in America del Nord dove ha una decina di locali i ma vuole espandersi anche nel fine dining dove utilizza il marchio Sakagura (ha gia aperto a Londra nel cuore di Soho).

A Milano sono attivi 350 ristoranti giapponesi. Nel 70% dei casi in cucina e alla cassa però ci sono cinesi e solo pochissimi locali sono gestiti direttamente da nipponici. «I milanesi apprezzano molto la nostra cucina - dice Issei Komi di Italia Fudosan, consulente sviluppo di Toridoll - ma a Milano il cibo giapponese è troppo caro e i menù proposti poco variati. La piazza è molto interessante e non a caso anche la catena Wagamama, molto forte in Gran Bretagna, sta cercando di aprire in Italia».

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