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I nuovi superfood? Farina di bachi da seta e pasta di grillo 

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Storie di eccellenza

I nuovi superfood? Farina di bachi da seta e pasta di grillo 

David Faure, petit pois carre vers de farine
David Faure, petit pois carre vers de farine

Un’impalpabile farina bianca con un vago aroma di vaniglia. Il packaging è curato, un involucro azzurro, il nome italiano. Dentro la polvere di seta che si ricava dagli scarti della lavorazione del baco, il comune Bombix mori. La produce un imprenditore milanese trapiantato a Shanghai (sempre in viaggio per nuove mete, soprattutto asiatiche): Bella Pupa – anche chips vellutate aromatizzate con aceto e sale marino -  è un’idea di Massimo Reverberi, sviluppata in un innovativo acceleratore di impresa, il BitsxBites, tutto dedicato al Foodtech. E alla creazione di sistemi alimentari sostenibili. Investe in start-up tecnologiche che si occupano di agricoltura, lavorazioni alimentari, distribuzione e vendita al dettaglio, robotica, 3D, delivery  e riduzione dei rifiuti.

Polvere di bachi da seta, nuovo Superfood
La Cina alleva 500mila tonnellate di bachi da seta in un anno per l’industria tessile: gli scarti ridotti in polvere vengono consumati solo in minima parte nel Paese, il resto raggiunge la Thailandia, il Giappone e la Corea del Sud. C’è chi la utilizza come mangime, chi come fertilizzante e chi a scopo alimentare. È ricca di proteine e richiede all’origine minime risorse di terra di acqua e di cibo: un campo di gelsi.

Dal marketing agli insetti edibili, la storia di Massimo Reverberi
Il percorso di Reverberi è partito dal marketing: «Nel 1997 ho co-fondato primapagina.com, agenzia marketing e PR e l’ho co-diretta per oltre quindici anni – racconta - Ho lasciato nel 2013 e iniziato a viaggiare in Asia, fino a quando due anni fa ho scoperto il mondo degli insetti edibili. Così ho fondato Bugsolutely a Bangkok, azienda che si occupa dello sviluppo, della produzione e dell'esportazione di cibi realizzati con farine commestibili di insetti. Così è nata Cricket Pasta con farina di grillo». Oggi l’imprenditore italiano è presidente della Asean Food and Feed Insects’ Association, che si occupa dello sviluppo dell'entomocultura, dei requisiti normativi e dell’accesso dei prodotti su tutti i mercati.

Bella Pupa e Cricket Pasta
Prima di Bella Pupa, Reverberi ha lanciato sul mercato Cricket Pasta, la pasta con farina di grillo (40% di proteine in più rispetto alla pasta tradizionale, 5,5 milligrammi di omega 3 per porzione, il 10% della quantità raccomandata di vitamina B12, basso indice glicemico, contenuto doppio di ferro e calcio), rivolta in particolare al Nord America, dove c’è grande interesse per gli insetti commestibili: stanno aprendo le prime entomo-farm. Un’industria nascente che promette bene. In Europa non si possono vendere insetti edibili fino alla fine del 2018 (Belgio, Olanda e Danimarca però sono già pronte con proprie discipline legislative). Ma intanto in Asia gli allevatori di insetti commestibili  crescono a ritmo serrato: solo in Thailandia, ad esempio, ci sono almeno 20mila allevamenti di grilli che soddisfano la richiesta alimentare del Paese. Li mangiano fritti e li considerano uno snack prelibato, come emerge da una ricerca dell’Università di Khon Kaen.

Bella Pupa e Cricket Pasta

I vantaggi dell’entomofagia
E c’è anche un risvolto salutista e grandi benefici per l’ambiente a convertirsi all’ entomofagia: la farina di grillo, ad esempio, è un superfood (o novel food, secondo la disciplina comunitaria).  Ricco di proteine, vitamine e elementi minerali – come viene spiegato su Bugsolutely -  è un alimento completo e sano. Negli allevamenti è minimo il consumo delle risorse e le emissioni dei gas (18%). Gli esperti (Nazioni Unite comprese) considerano gli insetti il nutrimento del futuro per la popolazione mondiale. Secondi i dati della Fao (che dedica una pagina del suo sito all’argomento) ben 112 paesi tra Asia, Europa, Africa, America e Oceania sono entomofaghe.

Francia, dal Boeuf bourguignon ai grilli fritti
La Francia mette da parte Boeuf bourguignon e Vichyssoise e stanzia un miliardo di euro per sviluppare le “proteine intelligenti” (da microalghe e insetti commestibili): punta alla leadership mondiale entro il 2030, stando all’impegno recentemente sottoscritto dal Governo francese durante il Salone Internazionale dell’Alimentazione di Parigi. L’obiettivo è di creare 1.500 nuovi posti di lavoro nei prossimi dieci anni sviluppando la produzione di nuove proteine per l’alimentazione umana attraverso la piattaforma Nouvelle France Industrielle. A Tolosa è già attiva Micronutrirs, prima azienda d'Europa ad allevare insetti da mangiare. Rifornisce a Nizza lo chef dell'Aphrodite David Faure, che è passato dalla cucina molecolare all'alternative food a base di larve.

Micronutrirs

A Milano Edible Insects
In Italia, considerata la diffusa repulsione per gli insetti, il processo sarà lento. E le nuove proteine resteranno a lungo un tabù.  Ma come la mettiamo con il casu marzu sardo, il formaggio che contiene le larve della mosca casearia? O con il gorgonzola con i grilli dell’entroterra ligure, il saltarello friulano (stracchino con i vermi) o il casu puntu del Salento? A Milano, per modificare  atteggiamenti culturali, paure e preconcetti  è nato Edible Insects, un progetto di Società Umanitaria (Salone Internazionale della Ricerca, Innovazione e Sicurezza Alimentare) che parte dall'idea che “il consumo e l’allevamento d’insetti commestibili rappresenti una delle vie da percorrere necessariamente per aumentare la produzione mondiale di cibo in modo sostenibile". Riunisce il primo network italiano di entomologi, dietologi, nutrizionisti ed esperti in diverse discipline. Tra gli obiettivi, la presentazione di un manifesto sull’entomofagia, unica risposta possibile alla sostenibilità alimentare del futuro e "avvio di un progetto di cooperazione  basato su microallevamenti di insetti commestibili”. 

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