L'Associazione Grandi Cru della Costa Toscana presenta al Real Collegio di Lucca la 17° Edizione dell'Anteprima Vini della Costa Toscana. Oltre ottocento i vini in degustazione.
Al primo piano del Real Collegio vi sarà una vasta galleria di produzioni della Costa, da Massa Carrara fino a Grosseto passando per Lucca, Pisa e Livorno, presenti le cantine più note ma anche giovani aziende, diverse delle quali orientate al biologico e al biodinamico.
Ampio spazio sarà dedicato anche all'“Altra Toscana”, alle province dell'entroterra, con un intero salone.
Di grande interesse le Masterclass in programma, a partire da quella condotta dall'amico Daniele Cernilli sul Sassicaia, con 5 annate – 1979, 1982, 1997, 2009, 2015 – di quello che è forse il principale protagonista della Costa Toscana del vino.
Voglio ricordare anche le altre Masterclass, dedicate all'Etna Rosso, al Chianti Rufina di Selvapiana e al ‘'Re Nebbiolo”, un percorso alla scoperta di un grande vitigno per territori diversi: Barolo, Barbaresco, Valtellina, Lessona.
Un tocco di internazionalità alla manifestazione lo dà una selezione di viticoltori ungheresi.
Per i giornalisti e gli operatori del settore si potranno assaggiare i “campioni dalla botte alla vendemmia 2017”. “Il Giardino di Anteprima”, al piano terra, proporrà una selezione di prodotti gastronomici d'eccellenza. La sinergia con il Lucca Classica Music Festival si concretizzerà con delle esibizioni aperte al pubblico nel chiostro centrale del Real Collegio.
Voglio approfondire quello che secondo me sarà il momento più importante della manifestazione, a cui parteciperò con grandissimo entusiasmo: la Masterclass sui 50anni dalla prima vendemmia commercializzata, 1968, di Sassicaia.
E' il vino prodotto nella splendida Tenuta San Guido, a Bolgheri, di proprietà di Nicolò Incisa della Rocchetta, presidente onorario dell'Associazione Grandi Cru della Costa Toscana.
Il Sassicaia è il padre della Costa Toscana, l'antesignano dei Supertuscans. Sono 2 i nomi che si associano a questo mito: il marchese Mario Incisa della Rocchetta, e il grande enologo Giacomo Tachis.
Mario Incisa della Rocchetta decide nel secondo dopoguerra di impiantare vigneti di Cabernet Sauvignorn e Cabernet Franc nella parte alta della tenuta agricola dell'eredità della Gherardesca, ricevuta dalla moglie Clarice. Una rivoluzione per la campagna bolgherese, non compresa dai maremmani che non trovavano di loro gusto il vino prodotto e ritenevano folli le pratiche agricole introdotte dal marchese. Fino al 1967 il vino fu consumo esclusivo della famiglia. E' la vendemmia del 1968 a uscire per prima in commercio. La produzione non raggiungeva le 10.000 bottiglie. Nel 1972 arriva la consulenza di Giacomo Tachis, l'enologo storico dei cugini Antinori, ai quali inizialmente era affidata la commercializzazione.
Tra gli anni Settanta e Ottanta troviamo il Sassicaia sempre più presente nei palcoscenici enologici internazionali. I riconoscimenti si susseguono. Hugh Johnson lo colloca tra i primi 30 vini al mondo. Nel 1978 Decanter elegge l'annata 1972 a miglior Cabernet del mondo. La famosa annata 1985 è ricordata per i 100/100 di Robert Parker e James Suckling. Wine Spectator scrive “nessun vino e` mai stato cosi` grandioso come questo Sassicaia, ed e` uno dei migliori vini che l'Italia abbia mai prodotto”.
Nel 1996 Robert Parker in un articolo su The Wine Advocate scrive: “Degustazione dopo degustazione continua a confermarsi il livello sovrannaturale di questo vino di qualità. Pur avendo 11 anni, rimane giovane. La mia ipotesi migliore per quando raggiungerà la piena maturità e` compresa tra 2000-2025. Che vino!”.
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