In questi ultimi mesi ci sono state a Milano numerose per gli amanti del caffè, quella del nuovo locale Pascucci di fronte alla stazione centrale e quella del celebratissimo e attesissimo Starbucks. Ma il primo caffè della giornata (ne beviamo due tazzine al giorno) lo beviamo a casa.
Il caffè italiano è costantemente di moda, non conosce crisi, e rappresenta uno dei migliori ambasciatori del made in Italy.
Si, perché oggi in tutto il mondo e persino in Cina l'espresso continua a conquistare mercati e palati. E le macchine espresso
inventate in Italia parlano il linguaggio universale del chicco tostato all'italiana e “spremuto” all'italiana. Ma caffè significa
anche e soprattutto caffettiera Moka, anzi, la “macchinetta” come affettuosamente ancora viene chiamata nelle nostre cucine.
Pur se avanzano le cialde e le capsule delle macchine cosiddette espresso, la moka mantiene saldo il suo primato e lo dichiarano
tutte le catene della GD e della GDO: la vendita della miscela per moka è ampiamente maggioritaria, con un 73-87 per cento (secondo le regioni) che premia la “macchinetta”. E non è casuale che nei bar-caffè Pascucci il cliente può prepararsi da
solo il caffè con la Moka, simbolo ormai mondiale del vero “buon” caffè di casa.
L'Europa al bar
Sempre di più gli europei vanno a fare colazione al bar con caffè espresso (o cappuccino) e croissant o sandwich con un aumento
del 13 per cento negli ultimi quattro anni . Gli italiani che vanno al bar per il classico binomio caffè e brioche sono aumentati
dell'11 per cento, i tedeschi del 16 per cento che prediligono caffè o cappuccino e sandwich, gli inglesi rimangono fedeli
alla loro ricca colazione e sempre di più la consumano al bar con un +21 per cento, mentre il 70 per cento dei francesi opta
ormai per una prima colazione fuori casa con il caffè espresso e il classico croissant (fonte: NPDGroup). Tutti al bar? Si,
ma non troppo a lungo perché il tempo è denaro anche per il barista. Tant'è vero che anche in Francia una catena di caffè,
ha inventato un nuovo format l’Anticafé (ce n’è uno anche a Roma) dove le bevande sono gratis e si paga a tempo. Più il cliente
si ferma più paga e infatti alla cassa viene consegnato uno scontrino con l'orario di arrivo. Uno Starbucks al rovescio.
Il caffè migliore?In pigiama, al mattino
Come lo beve di solito chi lo beve in casa appena alzato dal letto? In ciabatte, con pigiama o in vestaglia, subito, anche
prima del passaggio in bagno, perché davvero il profumo di caffè fatto della moka è un buongiorno estremamente invitante,
accompagnato dall'inconfondibile borbottìo. La moka costa poco tra i 20 e i 50 euro, ed è anche il sistema più efficiente
in assoluto poiché la tazzina della moka costa solo 0,02 euro, la “tazzulella” fatta con la napoletana un po' di più, quella
erogata dalla macchina espresso con cialda o capsula tra 0,18 e 0,41 euro, mentre con la superautomatica con macinatore,
il costo scende a 0,08 euro (dati www.consumatori.it). E di conseguenza per avere un caffè fantastico e poco costoso occorre
una moka o una superautomatica. Ma attenzione: la qualità viene solo dal vero made in Italy. E’ una questione di lega di alluminio,
di lavorazioni, di qualità ed ecosostenibilità, di materiali che non rilasciano sostanza tossiche.
Napoletana, turca e filtrato
Ma richiede tempo la preparazione, e molta attenzione poiché l'acqua non deve bollire, non appena esce la goccetta dal foro
subito si deve rovesciare la macchinetta. Il motivo è che quando l'acqua supera il limite di bollitura cambia sapore e contenuti
e può alterare la delicata miscela. Il caffè della napoletana è meno compatto di quello della Moka, ma, scendendo lentamente
contiene più caffeina ed è molto forte. Oltre a questi sistemi classi si fanno largo anche quelli con il caffè-filtro delle
macchine all'americana o alla tedesca. Inventato, anche questo da un italiano, è il sistema del pistone (chiamato però french press), con un contenitore di vetro di solito e un pistone, da premere, che contiene un filtro con la miscela e che scendendo trasferisce
un forte e profumato aroma all'acqua. Come il caffè alla napoletana, è più liquido del moka ma molto morbido e intenso. Da
non dimenticare il caffè alla turca, decisamente un capolavoro ma che richiede lunghe preparazioni. Tutti questi sistemi speciali devono lavorare solo con una
miscela macinata su misura, più o meno grossolana o fine secondo le istruzioni d'uso.
I consigli per chi sceglie la macchina espresso
Quasi come quella del bar, la macchina elettrica dà un espresso denso e con la classica corona di spuma. Ma attenzione, sul
mercato vi sono due tipologie: quella che costa da 50 a 200, 250 euro e quella che ha un prezzo superiore perché semiprofessionale.
C'è un abisso tra le due categorie, poiché la prima macchina viene chiamata impropriamente espresso, è una scatoletta di plastica,
che usa le assai costose capsule o cialde con un po' di pressione. Quello che scende in tazza è una bevanda sempre uguale,
amara, acida, lontana dall'espresso. Essendo made in China, spesso nasconde materiali e finiture ad alto rischio per la salute
a causa di una pressoché totale mancanza di controlli. La vera macchina espresso è un concentrato di tecnologie e di materiali
di qualità, in grado di estrarre davvero il miglior aroma dalle cialde, dalla tradizionale polvere di caffè, dalle capsule.
E ha un vantaggio ulteriore: con il macinatore integrato fornisce quello che gli esperti chiamano il vero segreto delll'espresso, la macinatura fresca, l'unica che riceve dal chicco non ossidato da lunghe conservazioni, la concentrazione massima di olii saporitissimi, di gusti
multiformi e di inconfondibili profumi. In conclusione la scelta è o la moka (che comunque sa trarre il massimo anche dal
caffè non macinato fresco) o la superautomatica fabbricata in Italia. E per questa macchina, una dote in più: tutte le possibili
combinazioni con il latte e la cioccolata montati come al bar.
© Riproduzione riservata