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7/7 Lo strudel del teletrasporto

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    IL LIBRO DELLE SORELLE PASSERA

    “Generi di conforto”, le ricette condite con le emozioni delle sorelle Passera

    Due sorelle, la cucina, i ricordi. Di una delle due conoscete la voce: i viaggi in macchina, la radio in sottofondo mentre lavorate, o perché no cucinate. Loro sono Gigi e Marisa Passera, le sorelle Passera e questo è il loro libro “Generi di conforto” (Tea, pp. 240, 22 euro). Il cibo e le parole, e poi anche la memoria, le memorie familiari. “Da quando abbiamo memoria, cioè dall'era delle stelline in brodo con il formaggino, il cibo è stato il nostro abecedario delle emozioni, a tutti gli effetti il modo più naturale che conosciamo per dare e ricevere cura e amore. Abbiamo sempre cucinato l'una per l'altra in preda a dei raptus di affetto incontenibili, cercando via via la consolazione, il premio, il nutrimento e, a volte succede alle sorelle maggiori, anche l'espiazione. Come quella volta che alla Gigi toccò assaggiare polpette di terra, boccioli e bacche per non sconfortare la minuscola Mari che glieli porgeva come fossero prelibati doni”. Le Sorelle Passera sanno che per tutti il cibo è madeleine, così il racconto delle ricette accompagnato dai riferimenti a pezzetti della loro quotidianità permette una perfetta identificazione, anche a chi in cucina ci entra solo per metter sul fuoco la moka o il tegamino per cuocere un uovo sodo. E allora la cucina più che luogo di perizia diventa luogo per l'accudimento dei sentimenti.

    7/7 Lo strudel del teletrasporto

    Ci sono piatti che cucinarli coincide con il ripetere un rito. Una liturgia intima, alcune volte struggente se il rito attiene alla restituzione. “I miei nonni materni – scrive Marisa – erano di Zara, arrivavano dal mare e dal mare durante la guerra sono scappati…Profughi tutta la via…Così se oggi preparo uno strudel mi sembra di riaccompagnarli a Zara…”.

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