Qualche giorno fa Gabriele Rebollini ha festeggiato il mezzo secolo dell'azienda di famiglia a Borgoratto Mormorolo, piccolissimo
borgo che forse non arriva a 500 abitanti, situato nelle colline dell'Oltrepò Pavese, a circa 35 km da Pavia, facente parte,
nell'epoca longobarda, dei possedimenti dell'Abbazia di San Colombano di Bobbio. Un compleanno significativo quello dei cinquant'anni,
sia a livello personale, ed io lo so bene essendoci appena passato, sia a livello aziendale, forse da festeggiare con qualche
ansia il primo, sicuramente con grande orgoglio il secondo.
L'Oltrepò Pavese è una delle aree più vocate ed al tempo stesso più complicate e difficili per la viticoltura italiana. Patria
del nostro Pinot Nero, da sempre territorio diviso tra produttori, cooperative, politica, spesso incapace di fare sistema
e di sfruttare le straordinarie opportunità che storia, terroir, posizione dovrebbero invece garantirgli.
Gabriele Rebollini rappresenta una delle ‘'facce pulite dietro le bottiglie'' che possono raccontare qualcosa, imprenditore
ma innanzitutto contadino, ‘'una gran brava persona'', come lo ha definito il Ministro dell'Agricoltura Gian Marco Centinaio
che, da buon pavese, e quindi esponente politico del territorio, ha voluto partecipare alla serata.
Emozionatissimo Gabriele, nel suo ruolo di padrone di casa, quando ha fatto visitare la cantina, pratica, per fare del buon
vino, senza tanti orpelli o licenze architettoniche. Visita accompagnata da qualche buon assaggio dei suoi vini e degli straordinari
salumi che con un macellaio della zona produce per uso familiare e per qualche buon amico. Se per caso volete andarlo a trovare
in cantina per provare i suoi vini non dimenticate di chiedere del salame…
Gabriele racconta con grande orgoglio di “essere riuscito a fare crescere e innovare l'azienda di famiglia rimanendo fedele
ai valori che furono di mio nonno e di mio padre, tra cui il principale è il rispetto per il territorio dove sorgono i nostri
vigneti, che si traduce in tutela dell'ambiente e ricerca dell'armonia con la natura”.
Quindi tradizione, ma anche innovazione, soprattutto da quando alcuni anni fa, forse ormai una decina, è iniziata una proficua
collaborazione con Leonardo Valenti, chiamato da Gabriele ‘'Il Professore'', enologo ed agronomo, docente universitario al corso di laurea di viticoltura ed enologia. Recente è l'inserimento nello staff aziendale del giovane
enologo Giulio Zanmarchi, brillante allievo del ‘'Professore''.
La storia familiare
La famiglia Rebollini è arrivata in Oltrepò Pavese circa un secolo fa, provenendo dalla Liguria. Il nonno faceva il boscaiolo,
e proprio nel 1968 decise di dedicarsi alla produzione di vino fondando la cantina di famiglia. Per festeggiare l'anniversario
naturalmente si è realizzata anche una bottiglia speciale, in edizione limitata e non in commercio, un meraviglioso Metodo
Classico Oltrepò Pavese Docg, Brut Nature Millesimato 2011, da uve Pinot Nero con un piccolo tocco di Chardonnay: scelta non
casuale perché gli spumanti sono senza ombra di dubbio la punta di diamante della produzione aziendale, che arriva a circa 100 mila bottiglie annue, per 16 etichette diverse divise in quattro linee: Bollicine, Superiore, vini Speciali (Novello e Passito) e linea Quotidiana.
Tra i vini di Rebollini, oltre al Metodo Classico Brut Nature Millesimato, voglio ricordare il Riesling, la Bonarda, la Barbera
e un nuovo arrivato, assaggiato in anteprima e che sarà messo in commercio tra almeno 6, o forse 12, mesi: uno straordinario
Pinot Nero vinificato in rosso.
Spumante Metodo Classico Oltrepò Pavese DOCG Brut Nature 2013. È ottenuto da uve Pinot Nero, 95 %, e Chardonnay, 5 %. Il tenore alcolico è del 12,5%. Prodotto solo in alcune annate,
si ottiene da uve vendemmiate a mano in cassette di piccole dimensioni e trasportate in cantina con mezzi refrigerati. Segue
una pressatura soffice dell'uva intera, viene utilizzata solo la prima parte di mosto che fuoriesce dalle pressioni più basse.
Si ricorre a lieviti selezionati e la fermentazione è a temperatura controllata. Dopo 3 mesi in acciaio viene costituita la
cuvée, si effettua la presa di spuma e poi resta in catasta sui lieviti per 36 mesi. Dopo la sboccatura riposa per almeno
sei mesi in bottiglia.
Nel bicchiere è di colore giallo paglierino dai tenui riflessi dorati. Il perlage è fine e di grande durata, ricchissimo di
catenelle. Elegante nei suoi sentori, dalla tradizionale crosta di pane al fieno secco, dai fiori di camomilla alle erbe di
montagna come la taneda. Precisa la nota balsamica, da non dimenticare la nespola e la nocciola. L'ingresso in bocca è dapprima
deciso, con una bollicina quasi pungente, per poi ammorbidirsi. Si caratterizza per la sapidità, una lieve nota di mandorla
amara ma anche sapori agrumati. Straordinaria la sua persistenza.
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