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3/8 Progetti raffinati per il gin di coppia Mì&Tì

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    spirits

    8 storie di gin maker italiani

    Dietro ogni etichetta c'è una storia di passione e curiosità, intraprendenza e testardaggine. I Gin-maker italiani sono alla costante ricerca di nuove formule e vincono oggi tra gli estimatori del distillato per il regionalismo, la curiosità degli abbinamenti, l'utilizzo di botaniche talvolta inedite e sempre espressione della qualità Made in Italy.

    3/8 Progetti raffinati per il gin di coppia Mì&Tì

    Raffaele Saporiti è alla guida della storica azienda italiana dell'arredo che porta il nome di famiglia e la moglie Rossella lavora nell'organizzazione di eventi. Viaggiatori per lavoro e per passione, sono da sempre appassionati di gin. “Cercavano il Martini e il gin&tonic quando ancora non erano così frequentati – sottolinea Raffaele – e da quella passione è nato il progetto Mì & Tì, dove Mì è pensato per il perfetto Martini cocktail e Tì per il perfetto gin&tonic. Di fatto abbiamo iniziato a ricercare un gin per noi due, come coppia, e abbiamo incontrato i bravissimi liquoristi di Laboratorio Origine che… ci hanno dato retta”.

    Dopo oltre un anno di ricerche, pur mantenendo il ginepro all'80%, sono nati due gin a distillazione sottovuoto con le botaniche più classiche in comune – ginepro, salvia, liquirizia, rosa e limone – ma differenziati nei profumi e nel gusto, per l'uso di alcune essenze specifiche: yuzu e tè Lapsang Souchong per il Gin Mì, camomilla e ciliegia per il Gin Tì. “Siamo partiti per gioco, divertendoci – aggiunge Saporiti – ma l'interesse è cresciuto e per un anno abbiamo venduto a professionisti e online, ora un distributore ci ha proposto di lavorare sul mercato italiano e internazionale”.

    Recentissima è la nascita del terzo “figlio” della coppia, il Gin Lù: le 7 botaniche - ginepro, salvia, liquirizia, rosa Damascena, ciliegia, tè Lapsang Souchong e arancia rossa di Sicilia – vengono fatte macerare separatamente in basi alcoliche da grano biologico, poi miscelate e nuovamente distillate sottovuoto. Il distillato viene poi affinato in tre legni diversi – rovere, gelso, ginepro – che fanno prima un passaggio con il tè e con tempi di invecchiamento diversi per ogni fase. Lù viene prodotto in piccoli lotti, “arriviamo al massimo a 40 bottiglie al mese – conclude Saporiti – ma è un prodotto così raffinato che a Berlino gli inglesi lo hanno definito meraviglioso. Ci siamo divertiti molto ad inventare una cosa così particolare e unica”.

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