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2/8 Un maestro tra le botaniche e le olive taggiasche

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    spirits

    8 storie di gin maker italiani

    Dietro ogni etichetta c'è una storia di passione e curiosità, intraprendenza e testardaggine. I Gin-maker italiani sono alla costante ricerca di nuove formule e vincono oggi tra gli estimatori del distillato per il regionalismo, la curiosità degli abbinamenti, l'utilizzo di botaniche talvolta inedite e sempre espressione della qualità Made in Italy.

    2/8 Un maestro tra le botaniche e le olive taggiasche

    Tutto è nato da un'idea di tre amici: Paolo Boeri che produce olio d'oliva in Valle Argentina, culla ligure dell'oliva taggiasca, Davide Terenzio che gestisce un locale a Torino e Giustino Ballato, che nella vita fa il maestro elementare e però da esperto di botanica è essenziale al progetto Taggiasco ExtravirGin, il primo gin con olive Taggiasche 100% italiano. “Abbiamo pensato di mischiare i nostri due territori – spiega Boeri – puntando sull'alta qualità di prodotti che hanno una lunga tradizione. L'oliva taggiasca e il ginepro dell'alta Valsusa sono entrambi difficili, non c'è modo di meccanizzare la raccolta e richiedono un grande sforzo umano”.

    Partendo dunque dal recupero del ginepro della Valsusa (che nessuno più raccoglieva) e unendo quei profumi particolari all'oliva, con coriandolo e pepe rosa, si è scelta una distillazione sottovuoto a 60 gradi per mantenere gli aromi delle materie prime. Ora i fondatori stanno puntando sui mercati internazionali per questo gin facile da gustare liscio o in miscelati, ma tra loro Giustino Ballato continua a fare il maestro e intanto seleziona il ginepro migliore.

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