In principio fu il Merlot, è ora venuto il momento del Cabernet Sauvignon. È stato presentato a Roma Lux Vitis, l'ultima etichetta
nata dalla tenuta Luce della Vite, azienda fondata nel 1995 sulla base di una joint venture stretta tra il produttore Usa,
Robert Mondavi e, all'epoca, Vittorio Frescobaldi per mettere in piedi una scommessa innovativa e ambiziosa: quella di produrre
a Montalcino, da sempre tempio del Sangiovese, vini da vitigni internazionali.
Nacque così Luce da un uvaggio al 50% Merlot e al 50% Sangiovese. «Un assemblaggio realizzato già dal vigneto e non semplicemente
a livello di tini – ha spiegato il direttore tecnico ed enologo di Luce della Vite, Stefano Ruini – e che è rimasto immutato
nel tempo. Ancora oggi le percentuali utilizzate sono esattamente le stesse di allora».
Tuttavia nella Tenuta Luce della Vite dei cambiamenti ci sono stati. Il primi due vini prodotti fin dal 1995 (oltre a Luce
c'è Lucente realizzato con una percentuale maggiore, 75%, di Merlot e un 25% di Sangiovese) sono stati affiancati quasi dieci
anni più tardi da Luce Brunello. Dei 55 ettari vitati della Tenuta a Sud Ovest di Montalcino 11 sono infatti iscritti nella
Docg del Brunello di Montalcino.
Ma la mission iniziale della Tenuta, fin dai tempi della joint con Robert Mondavi è produrre a Montalcino vini da varietà
internazionali. In principio come detto fu il Merlot ora si affianca anche il Cabernet Sauvignon. «Il Merlot – racconta ancora
Ruini – in realtà era già presente nei vigneti di Frescobaldi a Montalcino. Era infatti coltivato a Castelgiocondo e veniva
utilizzato per produrre Lamaione un rosso 100% Merlot. Gli altri internazionali presenti a Montalcino fin dagli anni '70 erano
Cabernet Sauvignon e Sauvignon blanc. Quest'ultimo fu presto abbandonato quando fu chiaro a tutti che il terroir di Montalcino
non si presta granché per i vini bianchi mentre invece il Cabernet è mantenuto».
Nella Tenuta Luce della vite fu piantato su 3 ettari a partire dal 2004 ma solo nel 2015, quando le vigne sono sembrate aver
raggiunto una propria maturità si è deciso di raccogliere le uve e vinificarle e così siamo giunti al lancio della prima annata
di Lux Vitis che è prodotto al 95% con Cabernet Sauvignon e una piccola aggiunta, 5%, di Sangiovese. «Il 2015 è stato caratterizzato
da un clima asciutto e soleggiato durante il periodo di sviluppo delle vigne –aggiunge Ruini – a cui ha fatto seguito un'estate
calda e intensa, ma temperata da alcune piogge nel mese di agosto. La vendemmia, svoltasi in condizioni ottimali, ha regalato
uve di ottima qualità raccolte a perfetto grado di maturazione». «Ogni vino di Tenuta Luce rappresenta una diversa espressione
del territorio – ha detto Lamberto Frescobaldi -. Anno dopo anno mettiamo a frutto le nostre conoscenze e la nostra esperienza,
rispettando i tempi della natura, interpretandone i segnali. Ogni giorno siamo impegnati a salvaguardare l'equilibrio degli
elementi e a valorizzare un territorio di impareggiabile valore».
Per l'etichetta di Lux Vitis stata scelta un'immagine evocativa: un'esplosione di luce, quasi una sorta di Big-Bang primordiale
che rompe il vuoto con la propria energia creativa.
Complessivamente nella Tenuta Luce della vite si producono oltre 420mila bottiglie (90mila di Luce, 300mila di Lucente, 25mila
di Luce Brunello e ora 6mila di Lux Vitis) che vengono esportate al 75%. «L'Italia resta comunque un mercato importante –
conclude Ruini – anche Luce, cioè il vino più internazionale, è venduto al 25% in Italia, il che ne fa comunque il primo mercato
di sbocco».
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