4/5 Sibari / Le superbacche antiaging
Italiani primi consumatori europei di Goji: il 16%, contro meno del 6% di Germania, Gran Bretagna e Spagna. Sette italiani su dieci (68%) sono convinti che questa bacca possa essere utilizzata a scopo curativo. Lo dicono gli ultimi dati della Global Survey di Nielsen “Health/Wellness: food as medicine” condotta su un campione di 30mila persone in 63 Paesi. Ma l'Italia questo trend lo ha colto da tempo: non tutti sanno che le produzioni nostrane di bacche di Goji si sono infatti sviluppate già quasi una decina di anni fa. Dal Veneto alla Calabria, sono diverse le realtà nostrane dedite a questa coltivazione redditizia che si ripaga entro un anno circa, dal momento che il prodotto fresco sul mercato arriva a quotazioni tra i 20 e i 40 euro al kg. Due consorzi (consorzio Goji Italia e la rete di imprese Lykion) raggruppano le piccole attività dedite al Lycium. La più grande realtà italiana ed europea si trova, però, in Calabria, nella piana di Sibari, dove si coltivano 60mila piante di bacche di Goji, con 50 tonnellate di raccolto. È l'azienda Favella, guidata da Nicola Rizzo.
© Riproduzione riservata