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Pesca 4.0? La caccia al tonno a Carloforte è in barca a remi e…

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ISOLA DI SAN PIETRO

Pesca 4.0? La caccia al tonno a Carloforte è in barca a remi e senza Gps

Nell'era del digitale e dell'industria 4.0, a Carloforte il tonno si pesca ancora in maniera tradizionale. Reti, barche a remi e sudore. Perché nell'isola di San Pietro, nella Sardegna sud occidentale, la pesca del tonno avviene ripetendo gesti vecchi di centinaia di anni. Luigi Biggio, 53 anni è il Rais della Carloforte tonnare. Da 21 anni guida una “ciurma” composta da 25 marinai, ma sulle barche utilizzate per la pesca dei tonni ci sale da 35 anni. Conosce a memoria lo specchio d'acqua e i fondali dove ogni anno si posizionano le reti.

“Il nostro è un lavoro molto tradizionale – racconta -, per raggiungere i punti dove sistemiamo la tonnara usiamo ancora le barche a remi”. Banditi i rilevatori Gps, per individuare la posizione dove sistemare le reti con ancore e catene non serve l'elettronica. “Uso ancora una metodologia antica. Ho i punti di riferimento sulla costa e in mare, gli stessi che si prendevano in considerazione in passato”. Perché serve azzeccare la posizione giusta dove piazzare gli sbarramenti, dato che i tonni vengono intercettati nel loro passaggio. Il resto è un lavoro molto manuale, fatto di forza ma anche esperienza. Le reti si sviluppano lungo una linea che copre circa un chilometro e duecento metri, mentre la tonnara ha dimensioni 100 metri per cento e una profondità di 40 metri. “Tutto viene fatto a mano e braccia – racconta Biggio – con le reti ci sono 200 tonnellate di catene e circa 150 ancore”. Poi la pesca e un rituale che da aprile arriva sino a giugno. “Ogni giorno è un'incognita, può capitare che si peschino cento chili di pesce o 50 tonnellate, dipende dal mare, dalle condizioni ambientali e climatiche”.

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Quote tonno ed export
A comandare, poi, sono le quote tonno. Ossia la quantità che le tonnare possono pescare durante l'intera stagione. “La questione delle quote, lo scorso anno per esempio era stata di 370 tonnellate – spiega Giuliano Greco dell'azienda Carloforte tonnare Piam e Consociazione tonnare sarde - penalizza un settore che potrebbero garantire complessivamente occupazione a circa trecento persone per tutto l'anno. Invece oggi a tonnara si garantiscono 5 posti fissi e 25 stagionali”. Il tonno pescato a Carloforte, il cosiddetto tonno rosso, in parte finisce in gabbia prima di essere venduto, e in parte lavorato e inscatolato. “Vendiamo soprattutto sui mercati esteri – continua -, in particolare quello giapponese”. Solo il 5 per cento del pescato rimane, il 95 per cento vola verso i mercati internazionali.

Girotonno per celebrare il tonno rosso
Proprio il tonno, la pesca, ma anche le degustazioni, le sfide in cucina, è al centro del Girotonno. Evento che, chiarisce Greco “ è una vetrina sul tonno rosso di Carloforte e le tonnare del Sulcis tra le piu antiche di Italia”. L'appuntamento turistico gastronomico che si svolge proprio sull'isola di San Pietro. Quest'anno in programma dal 30 maggio al 2 giugno. In programma la sfida tra chef. A confrontarsi in banchina quest'anno, e nell'ambito del Tuna competition, saranno i cuochi di Italia, Ecuador, Giappone e Tunisia proponendo ricette a base del “corridore dei mari”. Non solo, nel Girotonno Live cooking, con i maggiori cuochi che si esibiranno dal vivo proponendo le loro migliori ricette offerte al pubblico in platea. Eppoi il Tuna village dove la cucina tradizionale di Angelo Borghero si alternerà e unirà alle proposte della cucina internazionale di Lorenzo Lavezzari di Otto Bottega e cucina e Andrea Provenzani del ristorante Il Liberty di Milano. Il tutto all'interno del paese che si trasformerà in fiera aperta, con esposizioni, iniziative culturali, cucina e spettacoli.

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