E' il progetto voluto, ideato e inseguito da Patrizio Cipollini, storico general manager di Four Seasons Firenze, scomparso
di recente: aprire un ristorante asiatico affacciato sul maestoso parco dell'hotel che ha cambiato il concetto di ospitalità
a cinque stelle in Toscana, innalzando il livello qualitativo e costringendo i concorrenti a fare altrettanto.
Ora quel progetto è realtà. Il ristorante – Gastrobar “Magnolia” – va ad arricchire l'offerta gastronomica dell'albergo, che
già conta la cucina stellata del “Palagio”, guidata dallo chef Vito Mollica, l'Atrium bar & lounge e la pizzeria-trattoria estiva “Al Fresco”, a bordo piscina in collaborazione col pizzaiolo Romualdo
Rizzuti.
Il menù fusion
“Magnolia” - 50 posti a sedere tra interno e veranda, pavimento in legno, tavoli verde e atmosfera rilassata - nasce con la
consulenza dello chef giapponese Haruo Ichikawa, da 29 anni in Italia, che nel 2015 conquistò la stella Michelin al ristorante
Iyo di Milano (fu la prima volta per una cucina etnica). “Venire qui a lavorare con Vito Mollica è stata una scelta di cuore”,
dice Haruo spiegando che negli anni la necessità iniziale di adattare il gusto (delicato) giapponese al palato italiano si
è affievolita, e che quella che proporrà a Firenze è una cucina fusion.
Il menù comprende sapori da tutto l'Oriente e spazia dalla tempura di verdure e di crostacei al sushi, dal wagyu giapponese
al granchio reale, astice, ricciola, gamberi rossi e grande varietà di pesci. Il cavallo di battaglia vegetariano è Nimono,
piatto signature di Haruo Ichikawa a base di bamboo, cardoncelli, patate taro, melanzane, taccole e konjac cotti in salsa
di soia e mirin. Accanto ai piatti ci sono i cocktail fusion a base di ingredienti di ispirazione orientale.
Locale polifunzionale
La Magnolia non è solo ristorante ma anche bar per aperitivi o dopo-cena, rimarrà aperto (a tutti, anche ai clienti esterni)
da giugno a settembre, e soddisfa una necessità degli ospiti di Four Seasons Firenze: quelli che non alloggiano nel corpo
centrale (Il Palazzo della Gherardesca capolavoro dell'architettura rinascimentale) ma nella più riservata “Villa”, ora avranno
una cucina sotto “casa”, senza necessità di attraversare il parco storico di 4,5 ettari.
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