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Questo articolo è stato pubblicato il 01 aprile 2012 alle ore 15:42.
E' polemica all'interno del governo sulla politica energetica per quanto riguarda i sussidi alle rinnovabili e il loro effetto sull'aumento della bolletta elettrica. Dopo il piano di intervento annunciato ieri dal ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera, il suo collega responsabile per l'Ambiente, Corrado Clini, ha confermato la sua contrarietà alla riduzione dei sussidi al fotovoltaico su cui si basa il piano contro il caro-bolletta. Fermando lo sviluppo della produzione di energia pulita si rischia «l'autogol e non tagliamo i prezzi», ha affermato Clini in un'intervista a Repubblica, sottolineando che per abbassare le tariffe «innanzitutto bisogna pulire le bollette eliminando gli oneri impropri» a partire da quanto paghiamo «per il Cip 6, per il nucleare, per gli sconti concessi alle grandi industrie energivore come le acciaierie».
Per Clini, «mettere in contrapposizione la riduzione della bolletta energetica e il sostegno alle fonti rinnovabili» è «un errore strategico» perchè «rischieremmo di uscire dal settore delle rinnovabili mortificando la capacità innovativa del Paese, penalizzando l'industria nazionale, aumentando la disoccupazione: sarebbe come abbandonare la telefonia negli anni Ottanta, prima del boom». Per «alleggerire il costo delle
bollette», aggiunge, «è importante non sbagliare l'intervento
inseguendo falsi bersagli» perchè non bisogna dimenticare che
ci sono anche «benefici che arrivano alle casse pubbliche
proprio dallo sviluppo dell'energia pulita». Non si possono, insomma, secondo Clini, «sottolineare i costi» e «ignorare i vantaggi in termini di incremento del prodotto lordo, aumento del gettito fiscale, diminuzione del picco diurno della domanda, maggiore occupazione, miglioramento della bilancia commerciale».
Il dibattito proseguirà domani, giorno per cui è previsto un incontro di tutte le associazioni del settore rinnovabili ed efficienza energetica, organizzato da Ises Italia e Kyoto Club, con i responsabili dei ministeri competenti (Sviluppo economico, Ambiente e Politiche agricole) con l'obiettivo di "un confronto trasparente sulle misure da prendere" per riformare gli incentivi alle rinnovabili.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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