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Mercatone Uno, la via stretta dell’Ikea italiana ha il nome dei…

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DISTRIBUZIONE

Mercatone Uno, la via stretta dell’Ikea italiana ha il nome dei negozi Globo

Probabilmente non basterà l'incontro plenario in programma domani con il gruppo teramano Cosmo Spa (l'insegna Globo, 78 negozi convenienza di articoli sportivi, intimo e calzature in 17 regioni) per definire il futuro di Mercatone Uno, l'ex colosso di Imola specializzato nella distribuzione non alimentare, finito tre anni fa in amministrazione straordinaria (schiacciato da oltre mezzo miliardo di debiti) e che dopo due bandi di gara andati a vuoto e una lunga trattativa privata sembra aver trovato una via d'uscita dal fallimento nell'offerta congiunta di due acquirenti: Shernon Holding e Cosmo. In ballo ci sono i destini lavorativi di 3.100 dipendenti e il soddisfacimento di 3mila creditori.

Nel fine settimana i sindacati hanno raggiunto l'intesa con Shernon Holding Spa, newco costituita ad hoc lo scorso dicembre da tre soci, due italiani e uno straniero, con un capitale sociale interamente versato di un milione di euro, controllata al 100% dalla società maltese Star Alliance Limited (di cui si sa poco o nulla). Shernon si farà carico di 2.019 lavoratori dipendenti (su circa 2.500, ma con l'impegno a creare 300 nuovi posti di lavoro entro il 2022) dei 55 punti vendita Mercatone Uno, della sede di Imola e delle società di logistica, servizi e trading. Ovvero la fetta di asset aziendali che non interessano a Globo-Cosmo Spa, che invece ha messo gli occhi su 13 punti vendita più strategici e redditizi del brand romagnolo fondato dalla famiglia Cenni e che negli anni Duemila raggiunse l'apice del successo sponsorizzando il Pirata Pantani.

«Non abbiamo aspettative alte dal confronto con Cosmo, che ha già preannunciato che intende garantire continuità occupazionale solo per 236 dipendenti (erano 196 nella prima proposta, rivisti al rialzo dopo il primo incontro sindacale) sui 566 occupati nei 13 punti vendita di suo interesse, dove cambierà core business e organizzazione», afferma il segretario nazionale della Fisascat Cisl, Vincenzo Dell'Orefice. Che ieri sera ha incontrato in un tavolo ristretto informale i delegati del gruppo teramano Cosmo in mano alla famiglia Di Nicola (536 milioni di fatturato 2016 e oltre 500 dipendenti).

Proposta, quella di Cosmo, che mira a sviluppare la presenza distributiva soprattutto in Nord Italia con assunzioni solo femminili e part time a 28 e 24 ore. «Soluzione che non possiamo avallare – precisa il referente Cisl – ma non dimentichiamo che la vicenda di Mercatone Uno è lo specchio del declino del mercato italiano che non fa più gola né a fondi né a investitori globali».
Erano state 53 le manifestazioni di interesse al primo bando di gara del 2016, quando i tre commissari straordinari governativi avevano messo all'asta l'intero compendio aziendale (79 negozi e circa 3.400 dipendenti) per 280 milioni di euro. Ma nessuna offerta vincolante arrivò. Anche il secondo bando, più flessibile, da 220 milioni di euro, del febbraio 2017 fu un buco nell'acqua, sebbene i conti di Mercatone Uno segnassero nel 2016 un netto recupero (344 milioni di fatturato, +12,3% in un anno e una quota del mercato nazionale salita dal 6,6% di inizio procedura al 10%). Da lì l'iter della trattativa privata ora alle battute finali, anche se ballano ancora oltre 800 posti di lavoro per i quali si apre lo scenario del licenziamento collettivo, quando nel gennaio 2019 scadrà la Cigs. Già oggi l'amministrazione straordinaria non è in grado di pagare puntualmente gli stipendi e chiudere in tempi rapidi la cessione dei 68 punti vendita (59 attivi e 9 chiusi) pare essere l'unica via d'uscita.

Anche se nelle casse della procedura entreranno ben pochi denari, rispetto ai 280 milioni previsti inizialmente: Globo-Cosmo Spa si è impegnata a versare subito circa 20 milioni di euro per i 13 punti vendita e relative licenze (investirà poi altri 20 milioni per il restyling dei negozi), mentre Shernon Holding conferirà 15 milioni di euro al closing per le licenze con un diritto di opzione sull'acquisto dei 55 negozi da esercitare entro un anno.
Ma il closing non ci sarà senza accordo sindacale e quello in vista con Cosmo-Globo si preannuncia tanto duro quanto indispensabile per la riuscita dell'offerta congiunta con Shernon Holding. Che non ha dalla sua parte la solidità patrimoniale e i 40 anni di storia nel settore come Globo, ma ha presentato ai commissari tre partnership industriali-commerciali strategiche con altrettanti player primari del settore del mobile europeo, che potrebbero diventare i veri salvatori di Mercatone Uno: il leader polacco Black Red White (22 siti produttivi e 417 milioni di euro di fatturato, 40% export), quello turco Dogtas Kelebek (319 negozi, 110 milioni di euro di fatturate) e la piattaforma online 13Casa.

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