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Cibo del futuro, grilli nel piatto: la scommessa di un’azienda…

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Cibo del futuro, grilli nel piatto: la scommessa di un’azienda piemontese

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Un risotto “saltato” con grilli? Potrebbe essere il nome di un nuovo piatto, almeno in un futuro non proprio prossimo. Così come una potenziale variante della pizza “quattro stagioni”: cosa meglio di una manciata di grilli per simboleggiare l’estate?

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Al momento vengono utilizzati solo come cibo per animali esotici ma in futuro, grazie anche alla nuova normativa europea che identifica gli insetti come “novel food” e che è stata recepita in Italia da Gennaio 2018, potranno essere utilizzati per farne farine per alimentazione umana e crocchette per cani e gatti.

Il team dell’azienda piemontese Italian Cricket Farm

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I grilli hanno un grande potenziale di utilizzo per l’alimentazione, perché sono ricchi di proteine, vitamine, minerali, omega tre, non hanno grassi e possono diventare una valida alternativa per il necessario approvvigionamento proteico indispensabile per l'essere umano.

Un mercato potenziale miliardario
In Italia, a differenza di altri stati come Belgio, Olanda e Svizzera, ancora non è consentito l'impiego alimentare di nessuna specie di insetto. Ma quando la normativa diventerà legge, il mercato potenziale, solo nel campo delle farine, raggiunge un valore di quasi 4 miliardi di euro, senza contare quello degli integratori che raggiunge oggi i 3,3 miliardi e quello dell’alimentazione animale che è di circa 6 miliardi di euro.

La scommessa dell’azienda piemontese
L’allevamento di grilli è un vero business. Lo hanno capito due imprenditori piemontesi, Silvia Giacosa, della Molino Fratelli Chiavazza (di Cuneo), e Giancarlo Lovera, titolare di Caseificio Pezzana (Torino), che insieme a Fulvio Brena, consulente aziendale esperto nel settore energetico, e a Fabio Carli, appassionato di “terraristica” (allevamento di animali esotici), hanno dato vita ad Italian Cricket Farm, la prima, la più grande e la più tecnologica entomo-farm d'Italia, specializzata nell'allevamento dei grilli.

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Questi imprenditori, che insieme fatturano oltre 50 milioni di euro nel campo alimentare e che provengono da esperienze diverse, hanno scommesso che anche nel nostro Paese verrà presto introdotta una legislazione ad hoc. Il progetto è di impiegare i grilli in zootecnia, come mangime dei polli da allevamento a terra, all’interno dei cibi per animali domestici e nell’alimentazione umana. Al momento all’Italian Cricket Farm vengono gestiti 200mila grilli al giorno, certificati virus free destinati alla terraristica o ad integrazione degli alimenti per uso zootecnico.

Un “nuovo cibo” sponsorizzato da Onu e Fao
«I grilli – spiega Ivan Albano, Responsabile di Stabilimento - sono guardati con grande interesse dagli scienziati che studiano il rapporto tra l’aumento della popolazione globale e la disponibilità di risorse alimentari, in particolare di proteine. Il trend dell’incremento della popolazione è seguito con attenzione dalle Nazioni Unite mentre la Fao è diventata promotrice dell’allevamento di grilli, vantaggioso per diversi aspetti: si riproducono velocemente, presentano un alto tasso di crescita e di conversione alimentare e un basso impatto ambientale durante tutto il loro ciclo di vita, che dura solo otto settimane. Per queste caratteristiche il grillo potrebbe essere una risorsa per contrastare la fame nel mondo».

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Quando il decreto per la commercializzazione di insetti a uso alimentare nel nostro Paese sarà reso attuativo, Italian Cricket Farm prevede di aggiudicarsi nei primi 5 anni una fetta consistente di questo mercato. Nella strategia aziendale c’è in programma l’ampliamento dello stabilimento per trattare più di 10 milioni di grilli al giorno assumendo 50 giovani tecnici nell’allevamento di Scalenghe.

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