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Nei piccoli centri la Ue finanzia la banda larga con 573 milioni

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Nei piccoli centri la Ue finanzia la banda larga con 573 milioni

Internet veloce in oltre 7mila Comuni italiani e per più di 12 milioni di cittadini. L’Unione europea finanzierà con oltre 573 milioni di euro la diffusione della banda larga veloce in Italia. Lo ha annunciato ieri la Commissione Ue, che ha adottato un nuovo programma nell’ambito della Politica di coesione: i finanziamenti copriranno il 60% dei costi ammissibili dei progetti.

L’obiettivo dell’iniziativa è ridurre il cosiddetto «digital divide» nel nostro Paese, portando l’accesso veloce a internet in aree in cui non è al momento disponibile. Secondo le stime della Commissione europea, rese note ieri, il programma interesserà oltre 7mila comuni italiani, per un totale di 12,5 milioni di abitanti, il 20% della popolazione italiana, e quasi un milione di imprese coinvolte.

Il progetto fa parte del «Piano digitale italiano - banda ultralarga», la strategia nazionale per la rete d’accesso di nuova generazione, e riguarderà, in particolare, le cosiddette «aree bianche». Si tratta di quelle zone, presenti in tutte le Regioni italiane, nelle quali le infrastrutture di banda larga sono inesistenti ed è improbabile che le sole forze di mercato riescano a realizzare il necessario potenziamento dei collegamenti internet. L’azione dovrà essere completata al massimo entro la fine del 2020.

La Strategia nazionale per la banda ultralarga, di cui fa parte il programma, punta ad assicurare una velocità di connessione ad internet pari ad almeno a 100 megabit al secondo (Mbps) nell’85% delle case italiane e in tutti gli edifici pubblici, soprattutto scuole e ospedali. e di 30 Mbps in tutti gli altri luoghi.

L’Italia - va ricordato - è il secondo percettore di Fondi di investimento strutturali, inclusi i Fondi della politica di coesione, con 44,7 miliardi di risorse destinate per il periodo 2014-2020. Di questi, 1,9 miliardi sono dedicati agli investimenti nei servizi digitali e nella banda larga. Il nostro paese è anche il secondo maggiore beneficiario del Piano Juncker, il Piano europeo per gli investimenti, con 63,3 miliardi già mobilitati e oltre 286mila piccole e medie imprese che hanno potuto trarre vantaggio da un migliore accesso ai finanziamenti.

Per il prossimo bilancio europeo la Commissione propone 43,5 miliardi per Fondi di coesione assegnati all’Italia, per supportare la ripresa economica del paese. Una dotazione finanziaria che registra un aumento di 8,5 miliardi di euro, nonostante un contesto di generale riduzione dei fondi destinati alla politica di coesione.

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