C'è fiducia e fiducia. C'è la fiducia degli italiani che, nonostante lo scenario macroeconomico incerto del Paese, tutto sommato tiene: l'indice resta il più basso in Europa, ma sale a quota 68 nel primo trimestre dell'anno, contro i 66 dello stesso periodo 2018, ben lontano dai picchi negativi del passato. Il miglioramento si riflette sull'andamento delle vendite nel largo consumo confezionato registrato da Nielsen Italia: nei primi quattro mesi del 2019 la società di analisi ha rilevato un incremento complessivo del 2% a valore, con un andamento positivo in tutte le categorie, ma in particolare per l'alimentare (2,3%), e prevede per fine anno una crescita attorno all'1,5%.
Viceversa continua a scendere la fiducia delle imprese, creando una forbice sempre più ampia con quella dei consumatori. «La sfida è chiudere, verso l'alto, questa forbice», commenta Romolo de Camillis, retailer services director di Nielsen Italia. E proprio il tema della fiducia è perciò al centro della 35esima edizione di Linkontro, l'evento annuale organizzato da Nielsen a Santa Margherita di Pula (Cagliari), rivolto agli operatori del largo consumo e della distribuzione.
«È fondamentale ricostruire rapporti di fiducia reciproca a tutti i livelli della filiera», ha detto l'ad di Nielsen Italia, Laurent Zeller. Tanto più in questi anni di profonde trasformazioni, che stanno cambiando il volto del retail italiano e internazionale. A cominciare dall'affermazione dell'e-commerce che, è vero, incide appena per l'1,6% sul totale delle vendite della Gdo (che si attestano tra i 100 e i 105 miliardi di euro), ma che avrà un «effetto domino sul mercato, così come la crescita e la trasformazione dei discount e le operazioni di acquisizione tra operatori della distribuzione», osserva de Camillis, riferendosi senza citarla all'acquisizione di gran parte dei punti vendita di Auchan in Italia da parte di Conad annunciata pochi giorni fa.
Secondo Nielsen , nel primo quadrimestre dell'anno le vendite online della Gdo sono cresciute del 27,7%, a parità di rete,
rispetto ai primi quattro mesi del 2018.
Quanto alle tipologie distributive, la crescita più dinamica riguarda i discount, i supermercati tra i 2.500 e i 4.500 mq
e i negozi specializzati come Drug Store e Pet Store. Continua invece la difficoltà degli ipermercati. «Ma anche questo tipo
di cometizione sta cambiando – osserva de Camillis -: in futuro gli italiani sceglieranno i punti vendita sempre meno per
la loro tipologia e sempre più per la loro insegna. Anche qui, l'elemento della fiducia risulta sempre più strategico». Fiducia
che passa attraverso l'innovazione, dei negozi stessi ma soprattutto dell'assortimento, che sempre più dovrà essere attento
alle richieste dei consumatori, che chiedono prodotti «green» (con vendite in aumento del 3,1% per i prodotti “green” dedicati
alla cura della casa e del 14,9% per i prodotti “bio” rivolti alla cura della persona).
Ma se i segnali dal mercato sono positivi, restano tuttavia alcune incognite che rischiano di frenare la ripresa delle vendite: l'ipotesi di un ritorno alle chiusure nei giorni festivi (che secondo Nielsen valgono il 10% del totale), che avrebbe un impatto negativo non solo sui consumi ma anche sulle strategie commerciali delle diverse insegne; e l'aumento dell'Iva.
© Riproduzione riservata