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Lufthansa rischia risarcimenti senza limiti. Mistero sul video degli ultimi…

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la tragedia aerea

Lufthansa rischia risarcimenti senza limiti. Mistero sul video degli ultimi istanti

Lufthansa era al corrente che Andreas Lubitz, il copilota dell'Airbus 320 della Germanwings che una settimana fa si è sbriciolato sulle Alpi francesi, aveva attraversato un periodo di forte depressione. Un'altra agghiacciante rivelazione, mentre ci si interroga sull'ammontare dei risarcimenti, che potrebbe essere enorme, e sui danni immateriali che potrebbero mettere in ginocchio la compagnia tedesca.

È invece mistero attorno al presunto video degli ultimi secondi prima dell'incidente dell'A320 di Germanwings che sarebbe stato “visionato” da giornalisti di Paris Match e Bild. Il procuratore della Repubblica di Marsiglia, Brice Robin, ha detto che “allo stato attuale delle indagini non esistono video dell'incidente”. Ai microfoni di Nbc il vicedirettore di Paris Match, Regis Le Sommier, dice invece «cono convinto che sia vero, abbiamo controllato e indagato. Siamo fiduciosi sulla nostra fonte, che è vicina al gruppo degli inquirenti».

Sulla malattia di Lubitz, è stata la stessa Lufthansa ad annunciare di aver trasmesso alla Procura di Düsseldorf dei “documenti supplementari” dai quali risulta che nel 2009 Lubitz aveva informato la scuola di formazione della compagnia, a Brema, di essere stato vittima di «un episodio depressivo importante». È stata questa la causa dell'interruzione di alcuni mesi della sua istruzione. Che era quindi ripresa e poi conclusa con un certificato di attitudine al volo.

Si tratta di informazioni che Lufthansa avrebbe ottenuto dopo «nuove ricerche interne», grazie alle quali sono stati rintracciati «documenti medici» e lo «scambio di corrispondenza tra Lubitz e i responsabili della scuola». Informazioni che contraddicono le dichiarazioni del presidente di Lufthansa Carsten Spohr (il quale aveva detto di «non avere il minimo indizio» sulle ragioni del comportamento del copilota) e gettano un'ombra sull'intero sistema di controllo e di valutazione della compagnia.

Tutti elementi che certo peseranno nella futura vicenda processuale sulla quantificazione dei risarcimenti. Il consorzio assicurativo guidato da Allianz e di cui fa parte anche l'americana Aig ha per ora accantonato 300 milioni di dollari (circa 279 milioni di euro) destinati quasi totalmente al risarcimento delle 149 vittime (la parte dell'aereo è di “soli” 6,5 milioni), ma molti esperti già dicono che non basteranno e che la cifra finale sarà molto più alta, con risarcimenti che potrebbero essere illimitati. Si tratterà inoltre di capire se le assicurazioni potranno in qualche modo rivalersi almeno in parte sulla compagnia.

Oltre ai danni a carico del pool assicurativo, ci sono però quelli - impossibili da calcolare - che peseranno su Lufthansa (che già sta attraversando un periodo difficile) e sulla controllata low cost Germanwings, la cui immagine esce a pezzi da questa vicenda.

La storia insegna che per alcune compagnie simili drammi (certo sommati ad altre cause) hanno addirittura rappresentato l'inizio della fine. È successo con l'americana Pan Am, fallita nel 1991, tre anni dopo l'esplosione in volo sopra Lockerbie (causata dalla bomba di un terrorista libico). È accaduto a un'altra compagnia americana, Twa, che ha chiuso nel 2001, cinque anni dopo l'esplosione di un suo Boeing 747 appena decollato da New York. Korean Air Lines, dopo che un suo aereo è stato abbattuto nei cieli russi (nel 1983), ha dovuto cambiare nome e livrea della flotta.

Dubbi ci sono ora sul futuro di Malaysia Airlines, dopo che un suo aereo è stato colpito dall'artiglieria dei ribelli pro russi in Ucraina e un altro è misteriosamente scomparso lungo la rotta tra Kuala Lumpur e Pechino. Non è certo il caso di Lufthansa, che ha spalle sufficientemente larghe per superare una simile crisi. Ma il colpo sarà comunque durissimo.

Nel frattempo la Gendarmeria francese ha annunciato che è stata conclusa la raccolta dei resti (oltre 4mila “pezzi”) dei corpi sul luogo della catastrofe. Secondo il presidente François Hollande, entro la fine della settimana, grazie agli esami del Dna, sarà possibile identificare tutte le vittime.

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